Anche oggi torniamo con Starting Five, il nuovo format di Backdoor Podcast che vi riassume le cinque notizie più importanti, curiose o divertenti della giornata di basket. In realtà sono 4+1: l’ultima arriva dalla nostra chat premium con i nostri addetti ai lavori a cui potete fare direttamente le domande che vi sentite qualora vi iscriviate.
Potete recuperare qui le uscite dei primi due giorni della settimana:
Manca un punto a Trento
Il quotidiano Adige, nella giornata di lunedì, ha ricostruito una storia abbastanza grave avvenuta durante la partita Brescia-Trento. Nel finale di primo tempo Flaccadori realizza il libero del tecnico per il 48-32 a 40”, mentre a 29” arriva la tripla di Grazulis per il 51-32, ma il risultato a 7” dalla sirena diventa 50-32.
Al termine del match il risultato è 78-73, ma doveva essere 79-73 e l’errore è tutto da imputare agli ufficiali di campo.
Non ci sarà ricorso perché il referto non è modificabile dopo la firma del primo arbitro e la società si sarebbe dovuta attivare per richiederlo prima della firma stessa.
“Non è ammissibile che in serie A succedano queste cose” ha tuonato il presidente Longhi. Ci auguriamo tutti che questo punto non influisca su eventuali classifiche avulse finali: il danno d’immagine per il movimento sarebbe gravissimo.
Monaco in Eurolega anche l’anno prossimo
Sul campo avrebbero dovuto raggiungere i playoff per garantirsi una wild card per la prossima stagione, ma visto il fatto che con tutta probabilità questo non sarà un problema, vedere Monaco nella prossima Eurolega sembrava quasi scontato. Oggi Marshall Glickmann lo ha confermato all’Equipe: la presenza del Roca Team non dipenderà dai risultati sportivi.
Non possiamo dirlo con sicurezza massima, ma è molto probabile che Monaco sarà in Eurolega anche l’anno prossimo -ha detto- indipendentemente dai risultati sportivi. Con il CSKA ancora fuori dai giochi nella prossima stagione abbiamo un po’ di libertà di movimento in più. Certo, quando tornerà sarà più difficile, ma parliamoci chiaro: noi vogliamo il Monaco in Eurolega.
Parole chiare, incontrovertibili su quello che sarà il futuro della competizione. Da italiani speriamo che un discorso analogo venga fatto anche per la Virtus Bologna ed è lecito pensare che la deriva sarà sempre più quella, fino a creare una lega totalmente chiusa e a invito per tutti con licenze permanenti o pluriennali perlomeno.
Le parole di Don Sergio
La Virtus sta attraversando un momento difficile intervallato dalla grandissima vittoria di Barcellona. Lo statement di Sergio Scariolo è stato:
Non dobbiamo avere ansia da classifica.
E sebbene questo possa non piacere particolarmente ai tifosi, è la mentalità giusta. Al primo anno la Virtus ha vinto a Barcellona, Madrid e Milano… Vero, è scivolata con ASVEL e due volte con lo Zalgiris, ma l’Eurolega è una bestia che non conosci finché non si guarda negli occhi. L’ottavo posto è un obiettivo legittimo per la Virtus, ma non deve essere l’obiettivo “do or die” perché ricordiamo che è la prima esperienza con questo formato. Vero, al tifoso non piacciono gli scivoloni e si esaltano con le imprese, ma la realtà è che la Virtus deve competere, non necessariamente vincere o arrivare a playoff per decretare successo o fallimento. È un concetto difficile da digerire per chi vive di Virtus, ma anche una visione di oggettività che serve alla squadra e alla società in generale per crescere oggi ed essere meglio domani. I playoff sarebbero un super risultato, sia chiaro, ma mancarli non sarebbe meritevole di Armageddon.