Stella Rossa-Olimpia, Lo esagera e Milano passa – Euroleague GamePlan

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L’Olimpia Milano si regala un’ottima serata in quel di Belgrado, vincendo per 71-93 guidata da una prova maiuscola di Lô. Il giocatore tedesco, MVP indiscusso di serata con 32 punti, figli soprattutto di un incredibile 6/7 da tre. Stella Rossa-Olimpia vede quasi sempre i padroni di casa all’inseguimento degli uomini di Messina, fatto salvo per la chiusura del primo tempo e un breve frangente del terzo quarto con il +6, ma non da mai l’idea di avere in mano la partita. I 18 punti di Davidovac e i 16 di Nedovic non bastano ai padroni di casa per evitare la settima sconfitta stagionale in Eurolega.

Effetto Lô

32 punti in 32 minuti giocati. 6/7 da tre e 38 di valutazione. 1,778 punti per possesso. In numeri si potrebbe riassumere così la partita di Lô. Nell’analisi della vittoria non possiamo che partire dalla prestazione balistica del giocatore tedesco.

In avvio lo staff milanese gli chiede di essere il principale creatore di pick and roll, sia per via del fatto che è l’unico handler che Milano a nei 12, sia perché è preso in consegna da Teodosic fin dalla palla a due. E nel GamePlan di Milano, come in quello di qualsiasi squadra di Eurolega, attaccare il serbo è la parola d’ordine numero 1.

Nel primo tempo la Stella Rossa decide di sostenere quella marcatura, chiedendo al giocatore serbo di passare sopra il blocco e spingere il palleggiatore sull’aiuto. Idea giusta, esecuzione sbagliata visto che Teodosic soffre nel superare i blocchi dei lunghi di milanesi regalando troppo vantaggio al giocatore tedesco.

La seconda linea ha piedi troppo lenti per chiudere la voragine creata tra il pick e la posizione di drop e Lo prende ritmo segnando e servendo i compagni. L’ottimo primo tempo del play milanese passa proprio da questa “porosità” difensiva.

Nella ripresa, complice anche la marcatura di Dos Santos (Sfairopoulos ha provato a cambiare qualcosa nei secondi venti minuti), lo staff milanese chiede all’ex Alba Berlino di giocare un pick and roll 1-4: lui che prende il blocco di Mirotic per costringere la difesa a cambiare e avere un doppio mismatch da sfruttare: attaccare dal palleggio uno tra Mitrovic, Bolomboy e Davidovac o sfruttare il mismatch di Mirotic contro un difensore molto più piccolo in posizione di post-up.

Attacco semplice e essenziale ma la giornata di Lô ha reso il tutto molto efficace e e ha chiuso il cerchio di una serata ottima per lui.

Ho perso un giro

La Stella Rossa non ha prodotto esattamente un grandissima partita offensiva per esecuzione e percentuali al tiro ma nonostante tutto è stata in grado di segnare 19 punti nel primo quarto e 20 nel secondo quarto, chiudendo in vantaggio un primo tempo in cui ha sempre inseguito a livello di piano partita. Come è possibile?

La risposta è nella transizione difensiva di Milano poco attenta per almeno 25 minuti di partita che ha concesso ben 1,250 punti per possesso in situazioni di transizione offensiva. Uno sproposito per un attacco che ha battuto in testa per lunghi tratti.

In avvio è il solito quintetto big a faticare nel correre il campo e coprire la transizione da situazione di rimbalzo. La Stella Rossa pareggia l’intensità fisica dell’Olimpia sotto i tabelloni e attacca direttamente per sfruttare le difficoltà nel coprire il campo di Voigtmann e Mirotic. I due insieme hanno sempre un elemento che scappa via e che regala l’apertura del contropiede.

L’ingresso di un quintetto più standard riduce, almeno parzialmente, il gap dalle situazioni di rimbalzo, ma continua comunque a regalare tiri ad alto ritmo a causa delle tante palle perse e dei soluzioni rifiutate per un extra-pass di troppo. E nel lucrare punti in situazioni di contropiede Nedovic si rivela letale. Diabolico nel correre sempre dove c’è il difensore meno pronto per genere un canestro facile o un fallo.

Parliamo di 1,6 ppp di Nedovic in situazioni di transizione, figli quasi tutti dell’ottimo primo tempo dei serbi a livello di contropiede.

Difesa mia non ti conosco

Uno dei grossi problemi dell’avvio di stagione della Stella Rossa è la difficoltà nel mettere in campo quintetti equilibrati tra attacco e difesa. Il grande talento offensivo dato dall’arrivo di Teodosic e Napier, non è pero bilanciato da un altrettanto apporto difensivo e da quintetti in grado di sostenere due cattivi difensori contemporaneamente.

Ed è proprio da questo punto che lo staff di Milano è partito nel preparare la partita e provare a prendere ritmo offensivo nonostante gli ormai noti problemi dell’attacco. Il dato eloquente sono i 1,471 punti per possesso generati dall’Olimpia nelle situazioni di pick and roll.

Un attacco che solitamente ha numeri ben più bassi in questa situazione offensiva ma che ha potuto usufruire delle difficoltà della prima linea difensiva della Stella Rossa per generare ottime soluzioni dai giochi a due.

La Stella Rossa decide fin da subito di fare drop sui P&R 1-5 (quelli con lunghi più lenti di piedi come Tobey e Simonovic) e di fare show sui P&R 1-4 (compreso Bolomboy che ha ben altra mobilità). Scelte sulla carta giuste ma che nel pratico vengono vanificate dalle difficoltà degli esterni di casa di passare sopra il blocco, regalando un grosso vantaggio ai palleggiatori di Milano.

Indicativo come un non eccelso giocatore di pick and roll come Shields abbia prodotto 1,833 punti per possesso sfruttando questa situazione. Così come sono altrettanto indicativi i 2,667 punti per possesso di Bortolani nell’attaccare una difesa che ha sistematicamente imbarcato sulle stesse situazioni.

Non fare niente di diverso

Uno dei problemi di giocare contro squadre di questo talento è il dover fronteggiare un gran quantitativo di giocatori che possono creare palla in mano e che potrebbero colpire accoppiamenti meno favorevoli. Una squadra fatta da handler del calibro di Teodosic e Nedovic si presume che sia molto efficace nelle situazioni di pick and roll.

La realtà però è un filo diversa e in questo avvio di stagione la squadra serba ha prodotto solamente 0,775 punti per possesso dai giochi a due e nella partita con Milano il dato si è attestato su un eloquente 0,848. In poche parole la difesa di Milano è riuscita a tenere questa situazione offensiva sotto controllo.

La scelta su Nedovic e Teodosic è chiara: si fa show forte per togliere visione e linea di passaggio. Si concede lo scarico sul rollante, sfidando i lunghi di casa a dover prendere le decisioni offensive. In avvio il quintetto big soffre questa soluzione con Sfairopoulos che gioca il pick and roll con l’uomo di Mirotic, usando Davidovac come primo sbocco offensivo dopo il roll.

La partita cambia nel momento in cui l’Olimpia torna a una conformazione più classica e rende più difficile attaccare quell’accoppiamento. Da li l’attacco della Stella Rossa inizia a vivere di folate e transizione, appoggiandosi quasi del tutto al talento di Nedovic e alle giocate di Teodosic. Troppo poco per poter avere la meglio sui quaranta minuti.

Davidovac

Nella partita della Stella Rossa c’è un giocatore che ha garantito un rendimento costante per tutti i 40 minuti e che ha permesso ai suoi di rimanere in scia, durante l’ottimo avvio di Milano: Davidovac

Il giocatore serbo ha chiuso la partita con 18 punti conseguenza di un 4/4 da due e un 3/5 da tre. Elemento tattico utilissimo perché in grado di essere un ottimo rollante e allo stesso tempo di aprirsi per tirare sullo scarico o sul pop.

I primi minuti di partita sono all’insegna della volontà di punire l’accoppiamento con Mirotic e Voigtmann: Sfairopoulos disegna uno zipper pick and roll per una ricezione dinamica dei suoi handler, consegnato e conseguente blocco per il pick and roll di Davidovac il quale approfitta per tagliare alle spalle del difensore o di attaccare dal palleggio sullo scarico dopo il pick. Il tutto condito dalla solita ottima prestazione balistica dall’arco (tiratore da 44% in stagione).

Il suo lavoro ha costretto Messina ad dover abbandonare fin da subito il quintetto con tre lunghi

L’adeguamento tattico non ha comunque fermato del tutto il suo impatto della partita. Preso atto della nuova situazione tattica ha iniziato a contribuire da 4 perimetrale, giocando contro le difficoltà di Voigtmann di difendere da 4 e recuperare dopo un aiuto. Il giocatore tedesco ha spesso dovuto dare una mano contro le incursioni di Nedovic (spinto sempre dentro della difesa) e Davidovac ha contributo a punire quella scelta difensiva, dando una grossa mano ai suoi compagni a livello offensivo.

Purtroppo per lui e per la sua squadra, il graduale spegnimento degli handler principali della Stella Rossa ha reso vano il suo ottimo apporto.

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