Summer League Las Vegas: cos’è, cosa serve e chi ci va?

202
Summer League

Nell’ultima puntata di Backdoor Call con Marco De Benedetto, abbiamo affrontato un tema molto importante e quantomai attuale in questo periodo: la Summer League. Marco è a Salt Lake City prima di spostarsi a Las Vegas e ci ha raccontato nel dettaglio cos’è la Summer League e come si svolge.

Io sono in questo momento a Salt Lake City, che è la location dove c’è una delle due summer league più piccole organizzate da alcune squadre. Ce n’è una qua a Salt Lake City organizzata dai Nets e ce n’è un’altra in California, quest’anno a campi alternati organizzata dai Kings e dai Warriors. Ciascuna di queste due summer league rappresentano un po’ l’aperitivo di quella che saràpoi la competizione principale, quella dove ci sono tutte e trenta le squadre che si svolge a Las Vegas da ormai tanti anni. Quindi Las Vegas rappresenta a tutti gli effetti un circo, sia per quello che è l’evento a livello di basket, sia per quello che è il contesto ovviamente. Io sono qua a Salt Lake City per fare un po’ di scouting preliminare prima di spostarmi a Las Vegas per il finale di quella che è proprio la rumba, chiamiamola così, principale.

Se dovessi dare dei pro e dei contro, visto che hai vissuto lì a Salt Lake City questi giorni, quali diresti per questo tipo di evento?

Per sfruttare appieno questo evento bisogna essere un po’ preparati e non andare alla cieca, perché se no è molto disorientante, soprattutto a Las Vegas.
Qua è più intimo, ci sono quattro squadre che mi permetteranno di “tralasciarle” poi a Las Vegas ed è uno dei motivi, uno dei pro. Tu vedi quattro squadre qua tre volte in tre giorni, non le vedi più là e quindi le elimini dalle 30 da vedere. Las Vegas è molto disorientante perché tu arrivi, ci sono due palazzetti, partite in contemporanea, addetti ai lavori veramente da tutto il mondo in grande quantità ed è difficile se non sei preparato capire come muoverti.
Anche io ho dovuto vivere un paio di edizione prima di riuscire ad avere confidenza, però i pro sono tantissimi. A livello di networking, qualità dello scouting e possibilità di vedere giocatori di tutti i livelli, perché ci sono dalle nuove stelle NBA fino a giocatori che faranno l’Europa di medio-basso livello.

Dico così perché, parallelo al circuito delle partite delle squadre di Summer League e NBA, le varie agenzie e i procuratori ne approfittano, visto che ci sono appunto coach, GM, scout da tutto il mondo, per fare allenamenti o tornei al mattino privati nei quali ad invito vai e vedi giocatori che poi veramente verranno in Europa da subito.

Quindi la giornata inizia alle 8 del mattino e finisce alle 10 di sera: solo pallacanestro e quando finisce tu sei in quella che è Las Vegas, con quello che rappresenta, quindi anche solo fare una passeggiata per smaltire il palazzetto è stancante perché sei in mezzo alle luci e alle attrazioni. Sicuramente è affascinante, però devi cercare poi di essere sul pezzo per le chiamate che devi fare verso l’Italia quando vai a dormire perché loro saranno già svegli, ti svegli alle 7 del mattino il giorno dopo e devi recuperare le chiamate perse. Insomma, è tanta roba, però è l’evento per eccellenza internazionale di tutto il basket mondiale, quindi in qualche modo è consigliato esserci.

Possiamo dire che è un pochino la trincea, ormai con tanti mezzi a disposizione si può vedere, sapere, scoutizzare quasi ogni giocatore e quasi di ogni partita perché noi abbiamo come Backdoor podcast abbiamo Synergy Sport Technology e veramente possiamo vedere qualsiasi cosa. Però l’essere in trincea, fare il networking, vedere quello che fisiologicamente la TV/streaming, barra on demand, chiamiamola come vogliamo, non ti dà, è come andare a vedere una partita da tifoso allo stadio o guardarla alla TV.

È diverso. Infatti i nostri amici si ricordano quando questa primavera ero a Portsmouth, avevo detto che era il primo momento in cui vedere dei giocatori dal vivo che uscivano dal college, adesso a distanza di tre mesi c’è già il secondo momento perché tanti dei giocatori di Portsmouth faranno parte dei roster delle squadre NBA qua alla Summer League e quindi li vedrò in un contesto di più alto livello per vedere come si comporteranno, se ci saranno altri segnali interessanti, segnali preoccupanti e quindi si accumulano esperienze per loro, ma anche per chi li segue facendo scouting durante la stagione

Pubblicità

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui