Nell’ultima puntata di Backdoor Call con Marco De Benedetto, abbiamo affrontato un tema molto importante e quantomai attuale in questo periodo: la Summer League. Marco è a Salt Lake City prima di spostarsi a Las Vegas e ci ha raccontato nel dettaglio cos’è la Summer League e come si svolge.
Io sono in questo momento a Salt Lake City, che è la location dove c’è una delle due summer league più piccole organizzate da alcune squadre. Ce n’è una qua a Salt Lake City organizzata dai Nets e ce n’è un’altra in California, quest’anno a campi alternati organizzata dai Kings e dai Warriors. Ciascuna di queste due summer league rappresentano un po’ l’aperitivo di quella che saràpoi la competizione principale, quella dove ci sono tutte e trenta le squadre che si svolge a Las Vegas da ormai tanti anni. Quindi Las Vegas rappresenta a tutti gli effetti un circo, sia per quello che è l’evento a livello di basket, sia per quello che è il contesto ovviamente. Io sono qua a Salt Lake City per fare un po’ di scouting preliminare prima di spostarmi a Las Vegas per il finale di quella che è proprio la rumba, chiamiamola così, principale.
Se dovessi dare dei pro e dei contro, visto che hai vissuto lì a Salt Lake City questi giorni, quali diresti per questo tipo di evento?
Per sfruttare appieno questo evento bisogna essere un po’ preparati e non andare alla cieca, perché se no è molto disorientante, soprattutto a Las Vegas.
Qua è più intimo, ci sono quattro squadre che mi permetteranno di “tralasciarle” poi a Las Vegas ed è uno dei motivi, uno dei pro. Tu vedi quattro squadre qua tre volte in tre giorni, non le vedi più là e quindi le elimini dalle 30 da vedere. Las Vegas è molto disorientante perché tu arrivi, ci sono due palazzetti, partite in contemporanea, addetti ai lavori veramente da tutto il mondo in grande quantità ed è difficile se non sei preparato capire come muoverti.
Anche io ho dovuto vivere un paio di edizione prima di riuscire ad avere confidenza, però i pro sono tantissimi. A livello di networking, qualità dello scouting e possibilità di vedere giocatori di tutti i livelli, perché ci sono dalle nuove stelle NBA fino a giocatori che faranno l’Europa di medio-basso livello.
Dico così perché, parallelo al circuito delle partite delle squadre di Summer League e NBA, le varie agenzie e i procuratori ne approfittano, visto che ci sono appunto coach, GM, scout da tutto il mondo, per fare allenamenti o tornei al mattino privati nei quali ad invito vai e vedi giocatori che poi veramente verranno in Europa da subito.
Quindi la giornata inizia alle 8 del mattino e finisce alle 10 di sera: solo pallacanestro e quando finisce tu sei in quella che è Las Vegas, con quello che rappresenta, quindi anche solo fare una passeggiata per smaltire il palazzetto è stancante perché sei in mezzo alle luci e alle attrazioni. Sicuramente è affascinante, però devi cercare poi di essere sul pezzo per le chiamate che devi fare verso l’Italia quando vai a dormire perché loro saranno già svegli, ti svegli alle 7 del mattino il giorno dopo e devi recuperare le chiamate perse. Insomma, è tanta roba, però è l’evento per eccellenza internazionale di tutto il basket mondiale, quindi in qualche modo è consigliato esserci.
Possiamo dire che è un pochino la trincea, ormai con tanti mezzi a disposizione si può vedere, sapere, scoutizzare quasi ogni giocatore e quasi di ogni partita perché noi abbiamo come Backdoor podcast abbiamo Synergy Sport Technology e veramente possiamo vedere qualsiasi cosa. Però l’essere in trincea, fare il networking, vedere quello che fisiologicamente la TV/streaming, barra on demand, chiamiamola come vogliamo, non ti dà, è come andare a vedere una partita da tifoso allo stadio o guardarla alla TV.
È diverso. Infatti i nostri amici si ricordano quando questa primavera ero a Portsmouth, avevo detto che era il primo momento in cui vedere dei giocatori dal vivo che uscivano dal college, adesso a distanza di tre mesi c’è già il secondo momento perché tanti dei giocatori di Portsmouth faranno parte dei roster delle squadre NBA qua alla Summer League e quindi li vedrò in un contesto di più alto livello per vedere come si comporteranno, se ci saranno altri segnali interessanti, segnali preoccupanti e quindi si accumulano esperienze per loro, ma anche per chi li segue facendo scouting durante la stagione