Super Liha: la tensione nel massimo campionato ucraino è alle stelle

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Da qualche ora a questa parte tutto il mondo ha rivolto le proprie attenzioni all’Ucraina. Da tempo quel territorio rappresenta una questione delicata per tutto l’apparato internazionale, ma negli ultimi due giorni le preoccupazioni sono aumentate ancora di più. L’allarme in particolare è partito da Washington: un attacco russo all’Ucraina sarebbe imminente, già durante queste Olimpiadi invernali. Una dichiarazione basata su vari report statunitensi e sull’aumento delle truppe russe al confine. La notizia ha fatto scalpore e ha portato ad un’escalation di eventi preoccupanti. In queste ore si sono susseguite molte telefonate tra Biden e Putin, tra Macron e Putin. Ma la situazione sembra comunque essere molto instabile. Tanto che la Gran Bretagna, gli USA e molte altre nazioni hanno invitato i propri concittadini a prendere in seria considerazione l’ipotesi di abbandonare il Paese.

Lungi da noi scrivere un articolo che cerchi di dare una visione completa della situazione ed una sua analisi approfondita. Non è questo il contesto appropriato. Qui si parla di basket, di un pallone che rimbalza su un parquet. Una passione che ci accomuna tutti, e che in qualche modo viene però toccata dalle precarie condizioni in cui versa il territorio ucraino. In queste ore sicuramente si starà discutendo molto all’interno degli apparati dirigenziali della Super Liha, la massima serie di pallacanestro in Ucraina. Per ora la linea di comunicazione scelta è però quella della tranquillità e della calma. La stessa linea d’azione che sta d’altronde utilizzando il governo stesso. Non creare allarmismo di nessun tipo, né tanto meno panico. A comunicarcelo nella nostra chat premium (a cui si può accedere solo se abbonati a Twitch o contribuenti al nostro crowdfunding) è stato Orazio Cauchi, sempre in contatto con giocatori e i loro procuratori. Il campionato ucraino è sempre stato un contesto particolare: momenti di crisi e brevi risalite, seguite da altri crolli verticali. Ma ora la situazione è ancora più instabile.

Ansia c’è. Le squadre cercano di tranquillizzare ma ovviamente nessuno sa quello che può succedere. Da parte di Harrison al Prometey, ad esempio, non ho ancora sentito di volontà di fughe.

Tutti ci ricordiamo il D’Angelo Harrison dalla scorsa stagione a Brindisi. Un giocatore che con il suo talento è riuscito a trascinare Brindisi al secondo posto in regular season e in semifinale playoff. L’americano in estate ha fatto quello che molti altri giocatori fanno ad un certo punto delle loro carriere: secure the bag. Scegliere di accettare uno stipendio più alto, anche a costo di andare a giocare in un contesto meno competitivo. Una scelta più che rispettabile, anche se i tifosi spesso fanno fatica a comprenderla. Il basket per queste persone d’altronde non è solo divertimento, è soprattutto un lavoro. In questo momento potrebbe essere anche questa, quindi, una delle motivazioni che mantengono i giocatori (soprattutto americani) in Super Liha. Come riferito da Nicola Alberani (sempre nella nostra chat premium), il campionato ucraino è infatti ricco di scommesse o giocatori con stipendi più alti rispetto a quelli concessi in Italia.

La situazione però potrebbe cambiare drasticamente al più presto. Per questo dall’Europa molti sono i giocatori preoccupati per i propri compagni in Super Liha, e che li esortano a rientrare. Nelle prossime ore sicuramente ne sapremo di più. Noi dal canto nostro speriamo che tutto si risolva al meglio, e che si possa tornare al più presto a parlare di ciò che più amiamo: la pallacanestro. Anche in Ucraina.

 

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Marco Marini
Marchigiano fuori sede, studio Relazioni Internazionali e nel frattempo mi diletto a scrivere della mia più grande passione: il basket.