Torino si aggiudica la prima semifinale di giornata, la squadra di Larry Brown batte per 81 a 72 una combattiva ma macchinosa e poco rodata Trento. È finalmente tornata la tanto attesa pallacanestro e con lei anche il divertimento, il fiato sospeso ad ogni possesso decisivo e le emozioni dei tifosi più giovani nel vedere i propri beniamini sul parquet.
A fronteggiarsi nella prima partita di giornata sono Trento e Torino.
Da una parte una squadra totalmente rivoluzionata dopo una stagione passata tra alti (la vittoria della Coppa Italia) e bassi (il dodicesimo posto in campionato) livelli. La grande attrazione di quest’anno della squadra piemontese, però, non è solo in campo- nonostante la presenza di Tyshawn Taylor e James McAdoo– ma soprattutto in panchina con Larry Brown.
Ed infatti è proprio sul parquet di quest’oggi che si è iniziata a vedere una squadra nella fase iniziale di una ‘rivoluzione’ richiesta dai tifosi e voluta fortemente dalla dirigenza, e che, con ogni probabilità, dovrebbe vederla come una delle protagoniste della prossima Regular Season.
Partiti a mille, i piemontesi riescono a mantenere alto fino a fine terzo quarto il livello di concentrazione e pressione sui portatori di palla avversari, ripartendo dalle palle perse avversarie, sfruttando la corsa e la velocità dei suoi piccoli: Cotton e Tyshawn su tutti.
Il talento e la freschezza di McAdoo e Wilson agevolano la vita in fase di costruzione di gioco: i due americani si fanno sempre trovare pronti per alley-oop, scarichi da oltre l’arco per un ispiratissimo Peppe Poeta, blocchi sui Forray e Flaccadori di turno e una difesa dalle mani lunghe e poche concessioni.
Dall’altra una squadra reduce da due finali perse, ma alla ricerca di una svolta.
Già dal mercato, infatti, sono arrivati due innesti molto tecnici come Radicevic e un centro dalla taglia di Jovanovic per una Trento che vuole essere meno ruvida di quella della precedente stagione.
Non c’è nulla fa fare, oramai la squadra di Buscaglia è entrata a diritto nella galleria delle grandi squadre del campionato ed è, quindi, impossibile sottrarsi ad un pronostico che la vuole nei primissimi posti in classifica.
Seppur partisse in vantaggio già prima della palla a due, però, Trento non riesce ad esprimere tutto il proprio potenziale: poco decisiva da oltre l’arco, neanche lo stesso Radicevic- considerato specialista del ruolo- riesce a colmare le mancanze offensive della propria squadra, in sofferenza sulle ripartenze avversarie e un gioco troppo meccanico.
Una sconfitta che pesa sulle spalle di Trento che, ora, deve cercare al più presto rimboccarsi le maniche in vista della prossima Regular Season. Ai nostri microfoni Diego Flaccadori, autore di una buona prestazione con 11 punti a referto che ci ha spiegato nei dettagli gli errori della propria squadra:
Sapevamo che Torino sarebbe stato un avversario ostico: molto compatto e fisico. Abbiamo sofferto molto i loro uno contro uno e abbiamo concesso loro troppi punti tra canestri in avvicinamento, con fallo etc. Dobbiamo lavorare meglio sulla fase difensiva. Tutto ciò che fino ad ora abbiamo raggiunto è stato grazie alla nostra caparbietà in fase non offensiva, è da sempre il nostro punto forte. E oggi non l’abbiamo dimostrato, facendosi trovare impreparati e non dando il massimo. Ora, l’unica cosa che ci interessa è il lavoro. Dobbiamo continuare ad allenarci duramente per arrivare alla prima partita della stagione con una mentalità vincente. E Dada Pascolo? Oltre a Dada, però, mancava anche Luca Lechthaler. Sicuramente il fatto di non aver fatto una preparazione con tutta la squadra a disposizione ci ha sicuramente sfavorito ma non dobbiamo trovare scuse.
E sul carro dei vincitori Jamil Wilson si gode la vittoria non dimenticandosi, però, della finale di domani. L’americano, dopo un anno a bologna, è un’ala forte molto atletica e dinamica, capace di colpire anche con il tiro da fuori. Il giocatore l’ha dimostrato, mettendo a canestro 16 punti.
Penso sia importante mantenere la chimica che oggi abbiamo avuto in vista di domani. Stasera abbiamo giocato bene. Qualche errore di troppo ma penso che sia proprio di una vera squadra riuscire ad imparare dai propri errori. Domani vogliamo scendere sul parquet con la mentalità giusta, qualsiasi sia la squadra. Abbiamo comunque battuto una squadra che negli ultimi due anni è arrivata in finale. Noi siamo stati molto bravi: ripartenze veloci e abbiamo fatto girare la palla in modo fluido, ma domani dobbiamo fare quanto visto oggi sul campo per sperare in una vittoria.