La Supercoppa 2019 ci ha consegnato una virtuale ‘gara 8’ tra Sassari e Venezia. Dopo il trionfo tricolore dei lagunari, dopo sette lunghe battaglie, dello scorso giugno, ora la squadra sarda si è presa la rivincita. Ha conquistato così per la seconda volta questo trofeo ed ha regalato un’altra gioia a Gianmarco Pozzecco sulla panchina della Dinamo, dopo la Fiba Europe Cup dello scorso 1° maggio e la grande corsa playoff.
Un’altra grande battaglia, in cui non sono mancati i colpi di scena per tutti i 45 minuti di gioco: dall’espulsione di Austin Daye al +20 del Banco di Sardegna, dalla rimonta e sorpasso dell’Umana al supplementare, fino le azioni decisive firmate da Michele Vitali per la grande gioia sassarese. Confermando il grande equilibrio tra le due squadre, attese protagoniste anche del campionato al via domani sera.
La ‘nuova’ Dinamo firmata Jerrells e non solo
La Dinamo è ripartita dall’abilità di saper dare il meglio nei minuti extra di partita: si era qualificata alla finale scudetto, vincendo due volte al supplementare contro Milano, ed ora ha vinto la Supercoppa conquistando due successi nel prolungamento. Dominando quello di sabato contro una Cremona arrivata un po’ corta alla volata finale e sapendo reagire alla grande rimonta di Venezia nella finalissima, quando l’inerzia della partita pareva destinata ad un successo dei lagunari.
Il trionfo in Supercoppa è la certificazione di un buon lavoro fatto dalla società di Sardara: Curtis Jerrells è stato subito decisivo e nominato MVP della manifestazione di Bari, spazzando via quelle voci secondo cui era ormai giunto al capolinea di una brillante carriera. Ma ‘The Shot’ è stato solo il culmine di un successo firmato dai nuovi arrivati: da un Jamel McLean fondamentale vicino a canestro, passando per l’utilità di Dwayne Evans ed ai canestri decisivi di Michele Vitali.
Senza ovviamente dimenticare chi è rimasto ed ha portato un contributo importante, anche in termini di esperienza, per permettere al Banco di Sardegna di essere subito pronto al primo appuntamento ufficiale della stagione. Questo trofeo fa ancora un po’ parte del precampionato, quindi si attendono conferme da questa settimana in avanti, ma la sensazione è una squadra con cui tutte dovranno fare i conti, se vorranno arrivare in fondo nelle manifestazioni italiane.
I rimpianti di Venezia, Brindisi e Cremona
La Supercoppa italiana è stata equilibratissima, con quattro partite (pure una finale 3°/4° posto di cui non si sentiva la mancanza) risolte tutte sul filo di lana. Dunque, tutte le squadre hanno avuto le loro occasioni per alzare il trofeo, a partire da Venezia. I campioni d’Italia hanno pagato l’espulsione del leader Austin Daye (MVP della semifinale), ma hanno mostrato grande carattere, riuscendo a rimontare una situazione compromessa e quasi portandola a casa. Il ritorno di Ariel Filloy è stato positivo, così come l’altra novità Jeremy Chappell è sembrato già a suo agio.
Le due squadre sconfitte in semifinale hanno più o meno gli stessi rimpianti. Sia Brindisi che Cremona sono state in vantaggio per buona parte delle partite, ma non hanno avuto lo scatto per arrivare fino alla sirena finale, in volate dove è uscita la maggiore esperienza di Venezia e Sassari. Tuttavia, Happy Casa e Vanoli sono state al livello di due delle favorite (con Milano e Virtus Bologna) della stagione pronta a partire. Se questo è stato l’antipasto, ci sarà sicuramente da divertirsi.