La sconfitta dell’Olimpia Milano contro la Virtus Bologna in Supercoppa ha inevitabilmente generato discussioni su più fronti. I temi sono tanti: la poca chimica, la difficoltà in playmaking, l’assenza di transizione ma soprattutto le tante palle perse.
Secondo noi è proprio il tema della palle perse la principale ragione della sconfitta milanese nella semifinale della Supercoppa: con l’aiuto di Synergy proviamo ad analizzarle per capire le ragioni e la gravità di certi errori.
Premessa: 18 palle perse son tante, analizzarle una per una aveva poco senso. Abbiamo provato a fare un selezione “ripulendo” da quelle che riteniamo fisiologiche e i falli in attacco.
CERCANDO MELLI
Iniziamo con due perse quasi identiche, entrambe le volte si cerca Melli in profondità. La prima per punire il mismatch e la seconda per sfruttare il raddoppio portato coi tempi errati. Risultato identico: palla fuori misura che si perde sul fondo. C’è sicuramente scarsa conoscenza o chimica nella palla di Bortolani ma quella di Shields, che ben conosce Melli, è assolutamente evitabile. Quattro punti praticamente certi buttati via.
QUANTI ERRORI BANALI
C’è una discreta sequela di perse troppo troppo banali per essere giustificabili.
Tonut alla FIBA WC ha mostrato una potenza fisica non indifferente, con nessuno tra lui e il ferro (Polonara non era esattamente reattivo per stoppare) era davvero necessario questo passaggio dietro schiena? Son due punti (o due liberi) molto facili da portare a casa.
Melli riceve e scarica a memoria per uno Shields ancora non liberato correttamente. Fretta di agire e impazienza che di solito non vediamo nel capitano milanese. Troppo banale.
Sul -1 è una palla persa inaccettabile a qualsiasi livello. Le domande sono molte: perchè tutti gli esterni scappano? Perché Voigtmann passa un pallone cosi molle al posto di rallentare il ritmo? Ma soprattutto perché fare anche il fallo? Gioco da 3 punti concesso dal peso specifico enorme.
Due perse diverse ma ugualmente brutte. Quella di Tonut è figlia di indecisione e poca lucidità: si fa strappare la palla non sapendo bene cosa fare e non è lucido quando si rialza a palla recuperata, commettendo però passi.
Poythress invece mostra scarsa conoscenza dei compagni, anche considerando il peso della Supercoppa (non a caso due nazionali): apre male per Ricci che si allarga per il tiro ma soprattutto non vede il taglio forte di Tonut che aveva campo libero per il ferro. Può succedere ma a 3 minuti dal termine pesa tantissimo.
Brutto P&R facilmente leggibile e contropiede concesso 1vs0. Molto simile a un errore di Pangos che vedremo in seguito.
GLI ERRORI DI PANGOS
Abbiamo citato i problemi di playmaking in Supercoppa, quindi è inevitabile parlare di Kevin Pangos.
Un P&R giocato malissimo e lentamente cercando un passaggio “nella tasca” molto difficile e una palla completamente fuori misura per Poythress ben posizionato sotto canestro. Situazioni che mostrano scarsa fisicità da Pangos e poca lucidità nel cercare il compagno.
Qui succede di tutto, con Pangos prima ignorato in transizione (che sarebbe il modo migliore per innescarlo) e poi coinvolto a difesa schierata dove cerca un passaggio verso un Melli sì poco reattivo ma fisiologicamente in difficoltà ad abbassarsi cosi tanto.
LE FORZATURE
Chiudiamo il giro di palle perse con un paio di forzature decisamente evitabili.
Bortolani cerca un’apertura veloce che evidentemente non c’è ma soprattutto evidenzia una squadra poco pronta alla transizione veloce, un punto da tenere a mente per il futuro.
Melli, anziché cercare il classico jumper (non facile) cerca un passaggio bassissimo (ricordate il passaggio basso di Pangos di prima?) per un Voigtmann che si avvicina al ferro non con la giusta intensità. Poco pronto il tedesco, troppo forzato l’azzurro.
In conclusione ci sentiamo di dire che c’è una buona dose di scarsa conoscenza in questi errori, tuttavia le banalità possono costare una partita e probabilmente buona parte della sconfitta parte da qui.
Vanno però tenuti a mente alcuni punti in vista delle prossime partite:
1) la difficoltà nel creare vantaggio nel P&R con il portatore di palla che troppo facilmente perde palla cercando il rollante nella “tasca”
2) la poca lucidità nello sfruttare i mismatch dei lunghi e i tagli off ball. Situazioni da sfruttare in miglior modo.
In questo sarà importantissimo vedere anche l’inserimento di Maodo Lo e Flaccadori. Tantissimo lavoro da fare per Ettore Messina: non sarà semplice.