Tra tensione e nervosismo la Virtus supera Pesaro

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Terza vittoria in fila dell’era Djordjevic per la Virtus Bologna, che supera Pesaro 78-70, faticando forse più di quanto ci si sarebbe potuti aspettare a un certo punto della gara. Sul 38-22 nel secondo quarto e Bologna totalmente in controllo sarebbe venuto da pensare a un tracollo pesarese, che invece non c’è stato.

BOLOGNA SEMPRE AL COMANDO, MA PESARO NON ALZA MAI BANDIERA BIANCA

Gli uomini di Boniciolli hanno continuato a mordere in difesa, sporcando una marea di palloni ai padroni di casa, alla fine con 17 palle perse, dato inusuale per una delle migliori squadre del campionato nella gestione dei possessi. Dai recuperi, poi, la Vuelle ha trovata canestri in contropiede buoni per ovviare alle difficoltà a metà campo.

L’ultimo strappo ha provato a darlo Mark Lyons, con una serie di canestri, perdendo però la testa nel momento cruciale: tecnico e quinto fallo dopo il canestro del -8 a quattro minuti dal termine. Ambiente bollente (scontri sugli spalti ospiti con le forze dell’ordine) e Virtus, soprattutto con Aradori, a mettere i canestri della sicurezza.

Esordio in campionato per Mario Chalmers, ancora piuttosto arrugginito

LA VIRTUS TORNA TRA LE OTTO E GUARDA IN EUROPA

Due punti pesanti per la Segafredo che, anche per via dell’ampio numero di scontri diretti che ci saranno domani, probabilmente riuscirà a tornare dentro le prime otto. Il tutto con la testa alla gara di andata dei quarti di Champions League, mercoledì in Francia con Nanterre, dove mancherà Kelvin Martin, vittima di un infortunio muscolare.

Gli uomini di Djordjevic non sono certo stati perfetti, fermando tanto il pallone in attacco (solo tredici assist a referto, dopo i quarantaquattro complessivi delle prime due uscite del coach serbo) e subendo l’esuberanza ospite, che ha tolto il tiro da tre punti a Punter e compagni (50% di realizzazione ma solo su dodici tentativi).

Alla fine il grosso del lavoro viene da Pietro Aradori (19 con 3/3 da dietro l’arco) e Dejan Kravic (12+5 e 2 stoppate) che continua a godere della rigenerante cura Djordjevic. Promosso anche un Amath M’Baye, talvolta farfallone, ma decisivo nel finale. Per Pesaro sempre sopra le righe Erik McCree (26 punti e 8 rimbalzi), mentre decisiva, in negativo, la serataccia di James Blackmon, tredici punti con 4/13 dal campo.

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA-VUELLE PESARO 78-70

Tabellino

MVP: Aradori

WVP: Artis

LE PAROLE DEGLI ALLENATORI

Aleksandar Djordjevic

Una vittoria importante, non scontata. Complicato anche da nostri errori, che oggi sono stati troppi. Alcuni giocatori ancora devono capire bene dove sono e cosa ci si aspetta da loro. C’è stata anche una componente arbitrale da non sottovalutare e credo siano stati fatti errori abbastanza netti, che non dovrebbero succedere. In generale comunque sono contento dei ragazzi, di come stanno giocando, dell’impegno che ci mettono. Il voto per adesso non può che essere alto per tutti. Oggi siamo venuti a giocare senza Kelvin Martin, oltre a Brian Qvale, che ha avuto un risentimento muscolare nel’ultimo allenamento e si è dovuto fermare. Probabilmente dovrà stare fuori per qualche tempo e ci mancherà molto la sua intensità fisica.

Matteo Boniciolli

Sono molto soddisfatto dei miei ragazzi. Venivamo da due sconfitte bruttissime e oggi perdere ancora sarebbe stato pesante da digerire, avrebbe reso complicato tornare in palestra a lavorare. Chiaramente paghiamo un roster che non è sempre all’altezza: Shashkov ha sbagliato una schiacciata aperta in un momento chiave, Zanotti un paio di tiri da sotto in maniera clamorosa. Ma siamo questi e lo sappiamo, però con la consapevolezza che la salvezza si può prendere. Per me non ci sono belle sconfitte. Ma ce ne sono di orrende. E questa non è stata una sconfitta orrenda.

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n.fiumi
Classe 1985, bolognese di nascita. Folgorato da Danilovic, ammaliato da Ginobili, tradito da Abdul Gaddy. Incidente che mi ha portato a valutare le cose in maniera più disincantata. Classico esempio di paziente affetto dal "Disease". La vita è troppo breve per vedere brutto basket ma, se non c'è altro, il campionato ungherese resta un'ottima opzione.