Siamo giunti alla prima sosta per la stagione regolare di Legabasket con la Coppa Italia alle porte. È giunto quindi il momento di andare ad analizzare l’andamento di questa prima tranche di campionato delle 16 squadre. La prima squadra protagonista è la neopromossa Vanoli Cremona. Gli uomini di Cavina hanno saputo dimostrarsi una squadra rognosa per qualunque avversaria, in particolar modo quando è scesa in campo tra le mura amiche del PalaRadi (7-3 record).
Salvo la partita della vigilia di Natale contro Milano, non c’è mai stata una larga sconfitta per i lombardi che però hanno avuto diverse occasioni da recriminare nei finali punto a punto. Tuttavia, lo zoccolo duro della promozione dall’A2 ha saputo dare un grande contributo alla causa, dalle giocate offensive di Denegri a quelle difensive di Piccoli, spingendo anche i nuovi arrivati per la conquista dei risultati. Non è arrivata la qualificazione alla Coppa Italia per poco (sconfitta alla 15° giornata al PalaCarrara) ma la pausa tra coppa e nazionali sarà importante per recuperare energie fisiche e mentali per il rush finale. La Vanoli Cremona si ritrova attualmente con un record di 9-11 e l’11° posizione in classifica.
Cosa ha funzionato
Un aspetto della squadra di Cavina che ha sicuramente pagato i dividendi è il gioco in continuo movimento sfruttando le situazioni di taglio a canestro. Come si può riportato da Synergy, la Vanoli ha segnato grazie ai tagli dei propri giocatori 185 punti su 139 possessi, pari a 1.3PPP.
Spesso e volentieri la palla è stata data in situazioni di post alto a Golden che oltre a concludere personalmente, sa come imbeccare giocatori come Pecchia e McCullough ad esempio, grazie alla notevole visione di gioco e QI cestistico di cui dispone per coinvolgere i compagni.
Cosa non ha funzionato
Se Cremona ha iniziato le partite riuscendo ad eseguire il piano preparato in settimana e prendere il largo, 9 volte su 10 il risultato è stato una vittoria. Al contrario, quando la partita si è decisa solo negli ultimi istanti, la Vanoli ha faticato ad ottenere il referto rosa nelle gare punto a punto (vedi Venezia, Pistoia, Treviso e Varese recentemente).
Spesso e volentieri la formazione bianco-blu ha fatto fatica a reggere gli alti ritmi nei giochi in transizione. Sempre facendo riferimento ai dati di Synergy, possiamo notare che in questi frangenti sono stati subiti 226 punti su 187 possessi che equivalgono a 1.2PPP.
Pagellone
Eboua 6: alterna prestazioni in cui a suon di atletismo e voli sopra il ferro ad altre in cui si limita da solo con falli ed errori rivedibili. Salvo la sconfitta contro Sassari, nelle ultime partite è sembrato in crescita di rendimento. Sono 5.3 punti e 4.1 rimbalzi (di cui 1.5 in attacco) in circa 16’ d’impiego, a cui da aggiunge una propensione al prendersi un tiro dall’arco, che vacilla ancora, ma lo spirito è quello giusto.
Adrian 6.5: per la maggior parte delle partite è stato il giocatore più impiegato da Cavina. In attacco non sempre si è dimostrato un fattore (9 doppie cifre su 20 partite per 9.3 punti di media) ma ha saputo sempre dare un contributo a rimbalzo (4.7 carambole catturate) e nella metà campo difensiva.
Zegarowski 5.5: arrivato a ridosso dell’inizio di stagione per sostituire Bone, aveva fatto ben sperare a suon di triple i tifosi. 7 volte in doppia cifra nelle prime 8 partite con un massimo di 25 nella maratona di Scafati e la buona prestazione nella vittoria contro la Virtus Bologna. Salta la partita contro Napoli per influenza e da quel momento non è più lo stesso. Supera i 10 punti in solo tre occasioni, fatica a coinvolgere i compagni e passa troppo tempo a palleggiare per poi perdere il pallone (2.1). Per il rush finale la Vanoli Cremona avrà assolutamente bisogno di recuperare l’ex Creighton per archiviare il discorso salvezza.
Pecchia 7.5: vero e proprio coltellino svizzero per coach Cavina. Giocatore di cui non bisogna guardare la voce punti segnati per capire quanto sia performante. Il capitano infatti è il miglior rimbalzista di squadra (5 di media), ricopre più volte un ruolo da “secondary handler” in aiuto ai playmaker non solo per portare palla ma anche per coinvolgere direttamente i compagni (3.5 assist). A questo ultimamente aggiungiamo il miglioramento nel tiro dall’arco poco (4/4 nelle ultime due partite dopo averne segnata una nelle 18 precedenti) e la solita grinta immancabile per Pech.
Denegri 8: debuttare in serie A all’età di 25 anni dopo una lunga gavetta ed essere il migliore della squadra? Assolutamente sì. Denegri ad oggi è tra i candidati a rivelazione del campionato ed uno dei migliori azzurri della competizione. Miglior realizzatore dei suoi con 11.7 punti a partita, ha saputo reggere l’impatto con la massima serie continuando a fare quello che faceva bene in A2 ovvero segnare. Dall’arco o con il suo classico palleggio arresto e tiro, è stato più volte il faro offensivo dei lombardi (11 punti nell’ultimo quarto della vittoria contro Napoli ad esempio). A questo aggiungiamo 3.2 assist e 3 rimbalzi per completare la scheda.
Lacey 7: la Vanoli Cremona l’ha voluto confermare dopo che l’ha guidata al ritorno nella massima serie e la decisione sta venendo ripagata. Giocatore con il senso del dramma nei momenti decisivi. Quando si è a fil di sirena oppure si è in momenti importanti, l’ex Kuban ha una percentuale di realizzazione elevata. L’unica pecca è stata la gestione nel finale contro Varese. Tuttavia, è una pedina troppo importante per Cavina con i suoi 10.1 punti, 2.8 rimbalzi e 3.6 assist di media oltre alla leadership che mostra in campo.
Piccoli 6.5: giocatore che tante squadre vorrebbero e che meriterebbe un 10 solo per l’abnegazione e l’intensità difensiva che mette in campo ogni partita. Passa dal giocare 16 a 2 minuti senza fare una virgola ma mostrando la solita impeccabile professionalità e capacità di limitare il miglior giocatore avversario. Contro Trento il massimo stagionale con 8 punti segnati ma la Vanoli Cremona lo ama semplicemente per il Matteo Piccoli persona.
McCullough 5.5: stagione da montagne russe per l’ex Darussafaka. Parte in salita complice un infortunio nella parte finale di preseason. Disputa un grande dicembre con sei partite in doppia cifra inclusa la sconfitta del Forum dove è l’unico a rispondere a Milano a suon di triple con 21 punti segnati. Poi ancora difficoltà complice anche uno stato di forma fisica non dei migliori. Ciò nonostante stringe i denti e nel primo quarto contro Napoli si è rivisto un tentativo di ritorno del McCullough visto prima di Natale. A volte pasticcia con il pallone (1.6) e la scelta di tiro non è sempre la migliore ma la pausa arriva nel momento giusto per ricaricare le pile.
Golden 6: la rappresentazione del detto “lui può ma non sempre si applica”. Il centro prodotto di Richmond ha senz’altro fatto vedere cose buone in attacco (10.7 punti, con il tanto amato semigancio) e con le letture per i compagni (1.7). Si sapeva che non si sarebbe trattato di un “rim protector”. Però ci si aspettava di più parlando di presenza a rimbalzo (4.7) contando che è l’unico centro di ruolo della squadra. In difesa ha faticato in alcune gare e nelle ultime ha subito un calo di rendimento che necessita un’inversione nelle restati dieci partite.
Zanotti 6: due acuti da 17 punti nelle vittorie contro la sua ex Pesaro e Tortona. Punisce spesso e volentieri le difese avversarie con il marchio di fabbrica del tiro dalla lunga distanza. Sono 5.3 punti con il 38% dall’arco nei 12’ in cui scende il campo per una sufficienza guadagnata.