Nelle semifinali di Serie A la Reyer Venezia è riuscita a vincere gara-3 al Taliercio contro la Virtus Bologna, allungando la serie e concedendosi un’ulteriore possibilità di battere i bianconeri. In quello che è stato un canovaccio già visto nei due precedenti match, gli orogranata dopo essere andati sotto anche di 15 punti hanno tentato una rimonta disperata, riuscendo questa volta a mantenere il vantaggio fino alla fine. Anche gara-3 si è quindi decisa negli ultimi istanti di partita, e a maggior ragione a fare la differenza sono stati i dettagli. Tra questi potrebbero esserci anche chiamate o sviste arbitrarli importanti, che in qualche modo potrebbero aver influito sul decorso del match. Analizziamo tutti gli episodi dubbi con l’aiuto dell’ex arbitro di Serie A Silvio Corrias, che vi invitiamo a seguire anche sul suo portale WeRef.
DAVIDE CASARIN (16-29, 9.34 2Q): Dunston porta un blocco lontano dalla palla e taglia verso canestro. Pajola gli passa il pallone, ma l’americano non riesce a raggiungerlo lamentandosi di una trattenuta da parte di Casarin. Gli arbitri lasciano correre.
Pajola passa la palla e la riceve. Beli, marcato da Casarin, taglia sul fondo e sale verso Dunston. Non c’è blocco e mentre Beli sale Dunston taglia verticale a canestro. Simms, che marcava Dunston, cambia su Beli e Casarin – in ritardo sul cambio o per girargli intorno – si vede scappare Dunston e lo agguanta con il braccio sinistro! La differenza di direzione e di peso fa sì che il braccio di Casarin si sganci in un attimo, ma è sufficiente per rubare il tempo a Dunston che non raggiunge la palla che terminerà fuori: rimessa Venezia! Il gioco si sviluppa sul lato del centro – Bartoli – che sceglie di non fischiare? Fallo di Casarin.
RAYJON TUCKER (45-55, 5.03 3Q): Tucker parte in contropiede e affronta Cordinier, superandolo per due volte con una spin move. Sull’ultima, sembra allargare il braccio per aiutarsi a tenere dietro il francese. Hooking non segnalato?
Transizione veloce di Venezia con Tucker che prende la linea di fondo marcato da Cordinier. Tucker realizza ma il suo movimento è viziato da un “hooking”. Tucker per passare tra Isaia e la linea di fondo, prima del giro dorsale mette il braccio sinistro sulla schiena di Cordinier. Questo gli permette di avere un appoggio per non cadere fuori campo o toccare la linea con un piede, oltre a limitare il movimento difensivo di Cordinier. Bartoli – guida – è perfettamente in linea con i due giocatori: impallato! Forse un passo verso canestro avrebbe migliorato la visuale? Attard – centro – un poco alto avrebbe lo spazio per vedere e fischiare in aiuto ma resta silente, forse per la distanza?
RAYJON TUCKER (47-55, 4.31 3Q): Poco dopo l’americano si invola in contropiede, riceve in corsa e segna con un terzo tempo. Conteggio dei passi dubbio?
Contropiede aperto da Casarin e finalizzato da Tucker in “quarto tempo” come commentato in telecronaca! Tucker in velocità riceve la palla (controlla) mentre appoggia il piede sinistro a terra (passo 0) per evitare l’intervento di Cordinier accorcia il passo mettendo a terra il piede destro (passo 1) poi salta sul sinistro ed appoggia il lay-up: giocata legale! Ricordo che non c’è necessità di avere velocità e/o ritmo tra gli appoggi, l’azione deve essere continua senza arresti.
TOKO SHENGELIA (71-72, 2.12 4Q): Il georgiano affronta Parks in post superandolo, ma gli arbitri segnalano una sua infrazione di passi. Shengelia protesta, lamentele giustificate?
Shengelia, dopo una sportellata fallosa di Parks, esce dall’area e riceve in post marcato dallo stesso Parks che cerca di tenerlo fuori dall’ area. Attard – coda – ben posizionato segue la giocata. Toko finta con il perno sinistro nell’orma, Parks si stacca un attimo, Toko decide di girare verso il centro dell’area, forse struscia o alza il perno di un millimetro. Quarta – guida – fischia la violazione di Toko! Se vogliamo essere rigorosissimi la violazione ci può anche stare, ma il vantaggio è praticamente nullo. La consistenza del fischio, rispetto ad altre decine di movimenti concessi tutto l’anno, è quasi nulla!