Egemonia, massimo controllo, nervi saldi e temperamento: l’Italia supera in scioltezza per 111 a 54 un solido ma macchinoso Senegal. Dopo aver archiviato per bene il risultato nel primo tempo, per gli uomini di coach Sacchetti, si è trattata più di una prova di resistenza, fisicità e costanza.
COSA CI PRESERVERA’ IL TORNEO:
Reduci dalla vittoria della Trentino Cup, la nazionale italiana è subito chiamata ad un altro impegno casalingo. Questa volta a Verona, al PalaOlimpia.
Il quadrangolare vedrà la squadra di coach Meo Sacchetti impegnata da stasera, giovedì 8 agosto, sino a sabato 10 agosto con l’obiettivo di affinare ulteriormente la preparazione in vista del mondiale cinese.
Per gli azzurri questo sarà un banco di prova molto importante: in primis per testare quanto imparato in allenamento e memorizzare determinati meccanicismi, in secundis perché sarà uno snodo importante di questa corsa in terra asiatica. Infatti coach Meo Sacchetti, dopo l’avventura scaligera, dovrà effettuare il primo “taglio”: tre dei diciotto presenti in roster sarà costretto a terminare il proprio sogno cinese.
Il secondo avverrà direttamente all’ultimo torneo in Asia, prima del grande appuntamento. Saranno infatti solo in 12 gli azzurri chiamati a conquistare il mondiale.

GLI ASSENTI DEL TORNEO:
Tra gli assenti come non citare Danilo Gallinari, dimesso l’altro ieri dall’ospedale dopo essere stato operato di appendicectomia. Per lui il rientro con i compagni è previsto per il raduno di Roma. Out anche capitan Gigi Datome (continua il suo recupero dopo l’operazione al ginocchio) e Andrea Cinciarini, fermato dallo staff medico sanitario azzurro per una lieve distrazione muscolare. Contro il Senegal, per rotazione, NON giocheranno Marco Belinelli (il suo esordio stagionale in Nazionale avverrà domani sera contro la Russia), Amedeo Tessitori e Riccardo Moraschini.
L’AVVERSARIO:
Squadra dall’atletismo spiccato ma senza i fari NBA Tacko Fall e Gorgui Dieng, il Senegal sarà la prima sfidante della nostra Italia. Moustapha Gaye, nominato head coach degli africani meno di una settimana fa, ha avuto il suo bel da fare per mettere assieme una Nazionale che in Cina dovrà tentare di uscire indenne dal girone di ferro con Canada, Australia e Lituania. I gialloverdi hanno sofferto in tutto il primo quarto l’organizzazione e la compattezza degli uomini di Sacchetti, bravi in difesa quanto efficienti in attacco. La squadra senegalese ha sfruttato la fisicità dei suoi, puntando direttamente al canestro e cercando di stupire gli azzurri con colpi da novanta: la schiacciata di Ndiaye a metà primo quarto ne è l’esempio. Gli africani subiscono molto il dinamismo e la velocità italiana e, purtroppo, poco possono fare. Per tutta la partita sono stati tenuti a bada (e ad un ampia distanza di sicurezza) da parte degli azzurri. Quando vedremo il leone senegalese tornare a ruggire?
LA PARTITA:
PRIMO TEMPO:
Partono in quinta gli azzurri, trascinati dai loro piccoli: Daniel Hackett (3 punti) e Amedeo Della Valle, (7 punti) che garantiscono subito un vantaggio di ben otto punti al primo time out senegalese. Aumentano le distanze Gentile (6 punti) e Biligha (2 punti), finalizzatore di un bello quanto efficace alley-oop con l’ala campana: è 18 a 4. Si continua a macinare e tra le tre triple insaccate (una Aradori e due Sacchetti), gli azzurri guadagnano dopo un quarto di gioco un vantaggio di 21 punti, 31-10. Sicuramente più equilibrato il secondo quarto, ma dice comunque Italia. I ragazzi di Meo attaccano il Senegal da ambo i lati e sfruttano molto l’agilità di giocatori come Michele Vitali per impensierire un Senegal un po’ goffo e macchinoso. Primo tempo senza ombra di dubbio ha visto un’egemonia unilaterale: 55-26 Italia.

SECONDO TEMPO:
Acquisito fin dai primi venti minuti il controllo assoluto della partita, l’Italia non ha nessuna intenzione di abbassare i ritmi. A maggior ragione dopo che coach Meo Sacchetti ha deciso di roteare tutti i propri dodici uomini a sua disposizione nel primo tempo. L’allenatore di Cremona vuole testare la fisicità dei suoi e vedere quanto riescono a reggere la fisicità di una squadra così fisica come il Senegal. Risultato già archiviato, il pensiero è tutto sulla resistenza degli azzurri. E i ragazzi rispondono bene, tenendo le marcature, effettuando in modo corretto i cambi difensivi e velocizzando la fase offensiva. Termina 111 a 55.