L’omaggio a Teodosic è uno di quei momenti di sport che chi era presente ricorderà per anni. La penna di chi scrive è troppo modesta per provare a raccontare l’emozione ed il calore di cinquemila persone di fronte a un campione unico che per quattro anni è stato il faro tecnico, emotivo e immaginifico della squadra con la V nera sul petto. La semplicità della cerimonia è stata in linea alla ritrosia del campione di Valjevo, anch’egli parso emozionato – per quanto il linguaggio del corpo e l’espressione del viso, che abbiamo imparato così bene a conoscere, gli consentissero di esprimere.
Un sospirone, e palla a due.
Parte forte la Virtus con due triple di Belinelli, ricuce la Stella Rossa con l’attività di Bolomboy; l’attacco Virtus si incarta per qualche azione ma la difesa è di alto livello e, come sempre in questo inizio di stagione, sostiene i bianconeri che tornano avanti con Shenghelia e di nuovo Belinelli.
Inizio di secondo quarto più complesso per la Virtus, non brillante in attacco. Hanga dà ordine e punti all’attacco di Belgrado che torna a -4, quando Cordinier con due straordinarie azioni difensive consente a Lundberg 5 punti in due azioni, V nere di nuovo avanti in doppia cifra. Ancora Cordinier prende uno sfondamento e va a schiacciare col fallo, bel quintetto con Smith e Lundberg a dividersi il trattamento di palla. Contro-break della Stella Rossa con un’ottima difesa. Chiude 44-33 la Virtus il primo tempo, approfittando delle percentuali pessime dei biancorossi.
La Stella Rossa porta la partita su livelli di fisicità – e nervosismo – molto elevati, ed i tre in arancione purtroppo non gestiscono bene il match. Si riavvicina Belgrado con Napier ed un ottimo Mitrovic, risponde e riscappa Bologna con Belinelli, Shengelia ed Hackett. Chiude bene il quarto Belgrado con un ottimo Napier, il risveglio di Giedraitis ed un po’ di pasticci bianconeri, solo +7 al riposo breve.
L’ultimo quarto si apre con un botta e risposta e molti errori che lasciano invariato il divario, finché sale di nuovo di colpi la difesa Virtus ed Hackett con una tripla riporta il divario in doppia cifra. Teodosic prova ad illuminare, le percentuali di Belgrado salgono ma quelle di Bologna non scendono, il divario è sempre a cavallo dei 10 punti, ma Napier ed ancora Mitrovic trovano varchi nell’area bianconera e riportano la Stella Rossa sotto di 7 a 2’30 dalla fine. Napier è incontenibile, ma la Virtus ha i nervi saldi e chiude con Cordinier ed un recupero di Dobric, finale 85-79.
Virtus Segafredo Bologna
Cordinier 8: una difesa da fuoriclasse per tutta la partita, sue le azioni che chiudono il match. Anche 6 assist per quello che sta diventando il creatore dal palleggio principale della Virtus.
Lundberg 7: si sacrifica da handler primario ma è anche brillante in finalizzazione. Difesa solida, al solito.
Belinelli 7,5: durante tutta la partita è il terminale che tiene occupata la difesa della Stella Rossa. Grande partita per il capitano.
Pajola 7,5: altra prova maiuscola del numero 6, non solo in difesa, dove si alterna su Teodosic e Napier, ma anche in attacco, dove fa girare la squadra con ritmo e spaziature, assiste, conclude. La Virtus ha un playmaker di alto livello di Eurolega.
Smith 5,5: spaesato e impreciso, penalizzato anche dai cambi che lo fanno entrare ed uscire dal campo come nelle porte girevoli di un supermarket.
Dobric 6,5: tenuto a lungo in panchina, il suo ingresso nell’ultimo quarto dà lucidità in attacco e fisicità in difesa.
Cacok s.v.
Shengelia 7: partita monstre in attacco, ma ben 8 palle perse dovute probabilmente ad una certa stanchezza da sovrautilizzo e doppio turno.
Hackett 6: sprazzi importanti in attacco quando la palla pesa ma anche una certa fatica
Mickey 7: una delle migliori in maglia Virtus, coinvolto in attacco, bene a rimbalzo anche se soffre l’atletismo di Bolomboy.
Dunston 6,5: non appariscente ma solido, gioca oltre 18 minuti anch’egli subendo un po’ la superiore fisicità ed atletismo dei lunghi serbi ma evitando di andare sotto con esperienza.
Abass n.e.
Stella Rossa Belgrado
Teodosic 5: nella serata del ritorno va sotto, e spesso di brutto, contro la staffetta difensiva preparata da Banchi. 4 assist dei suoi ma anche molti errori e molta fatica ad entrare nel gioco.
Hanga 6,5: nei primi tre quarti è il miglior handler dei Serbi, aggiunge punti e rimbalzi alla presenza difensiva ed all’ordine che imprime all’attacco.
Davidovac 5: nervoso e falloso, parte in quintetto ma nel corso della partita Ivanovic gli preferisce Mitrovic poi Simonovic.
Mitrovic 7: losing effort n.1, tiene impegnata la difesa dei bianconeri in area e mostra alcuni sprazzi di tecnica pregevole. Molto nervoso tutta la partita, come molti dei compagni.
Lazic 5: in quintetto, ma incide poco, usato in difesa su Belinelli con scarse fortune.
Simonovic 6: non demerita nei pochi minuti in cui è impiegato ed anzi dà l’impressione che la sua fisicità e la sua stazza darebbero fastidio ai lunghi bianconeri.
Napier 7: losing effort n. 2; le cifre si gonfiano molto nel decisivo ultimo quarto. Fino a quel momento Napier era stato limitato benissimo dagli esterni bianconeri e non era stato particolarmente positivo, e sempre molto nervoso. Quando la partita stava scappando di mano per la terza volta alla Stella Rossa, però, si è messo in proprio risultando spesso immarcabile, con giocate di puro talento.
Bolomboy 7: gioca tantissimo, anche complice l’assenza di Tobey. Mette energia, rimbalzi, blocchi, difesa, rimbalzi al servizio della squadra e spesso vince il duello con i pariruolo bianconeri.
Nedovic 5: totalmente impalpabile, va sotto contro la difesa bianconera e stasera pare privo della fisicità necessaria per questo tipo di partita.
Giedraitis 5: annullato dalla difesa virtussina, trova due triple isolate nel terzo quarto ma non ripete la grande partita di due giorni prima.
Kuzmic n.e.
Dos Santos 5: una breve apparizione dove fa una gran confusione e commette 4 falli.