GamePlan Virtus-Brindisi (G1): l’insostenibile leggerezza di Bologna

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Presentazioni, previsioni, domande. È tempo di lasciarsi tutto alle spalle e liberare il campo alle risposte. Nella prima serata del sabato va in scena alla Segafredo Arena il primo atto di Virtus Bologna-Brindisi, primo turno degli LBA Playoffs 2023. Scariolo, la seconda in classifica e la squadra che realizza meglio per singolo possesso giocato in LBA (1.01 PPP) da una parte; Vitucci, la settima classificata e i quintetti che in media recuperano più palloni sui 40′ (7.9 rubate a gara). Su quale tavolo verrà giocata la partita a scacchi tra il parquet e le panchine? Scopriamolo in GamePlan!

Feed the big

Hackett-Belinelli-Cordinier-Shengelia-Jaiteh per le Vu nere, Harrison-Bowman-Lamb-Burnell-Perkins per la Stella del Sud: i due quintetti iniziano cercando di mettere in ritmo le proprie bocche da fuoco principali, Shengelia e Perkins. Il georgiano è un rebus difficilmente risolvibile: Burnell fatica a limitarlo fronte e spalle a canestro, in situazioni statiche e dinamiche, come finisher e come creatore di vantaggi per i tagli da lato debole.

Il rientro di Milos

Hackett-Cordinier, ovvero le guardie del corpo della difesa della Virtus. La loro staffetta su Bowman e Harrison rende l’attacco di Brinidisi un pianoforte con la sordina e permette a Jaiteh di fare quello che sa fare meglio, fare esclusivamente a sportellate sotto canestro senza essere impegnato in elaborate letture dal pick and roll. Con l’ingresso delle panchine cambia leggermente lo spartito: Perkins inizia a punire dal post, beneficiando delle ricezioni dal pick and roll di Mascolo, mentre dall’altra parte Teodosic inizia a cucinare a fuoco lento le scelte della difesa brindisina, portata a lasciargli le iniziative individuali piuttosto che alzare i giri dei compagni. Milos non è fisiologicamente al meglio, e Brindisi cerca di sfruttare la contingenza: Harrison sul perimetro da lato debole a ricevere lo scarico dal pick and roll e attaccare il close out del mago di Valjevo. Il 29-13 di fine 1° quarto, tuttavia, parla più di mille letture ex post.

Beli fuori dai set e lo short roll di Semi

Dovremmo saperlo, ormai: con Belinelli in campo, stagger e middle pindown (doppio o singolo blocco in avvicinamento a canestro per l’uscita del tiratore, sul lato se stagger o in punta se singolo) si sprecano. Quando il Miglior Italiano della LBA racimola canestri anche al di fuori di set disegnati appositamente per lui, paradossalmente è tutta la squadra a realizzare meglio dall’arco. A metà secondo quarto è un 6/12 e +15. Tra un’entrata mancina di Teodosic e qualche transizione difensiva assente per Brindisi, ecco una giocata sinora rara nel playbook di Scariolo: pick and roll centrale con Pajola da handler e Ojeleye da rollante. Pocket pass direttamente dal palleggio, short roll e floater. Solo retina e 13esimo assist in 17 minuti di gioco.

Palle perse? No grazie

Prendete il dato delle rubate di Brindisi in incipit e, almeno per gara1, buttatelo via. Nei primi 2 quarti il saldo recuperate/perse è +4 per la Virtus e -9 per Brinidisi, con la bellezza di 0 steals. Se Bologna tira col 50% come nel primo tempo di gara 1, garantendo spazi infiniti a Jaiteh per piantare il gambone e sigillare i lunghi di Brindisi prima di prendere posizione al ferro, la serie non inizia nemmeno. Se le terne arbitrali, in maniera sacrosanta, permetteranno questo livello di fisicità nella lotta a ribalzo e per i contatti al ferro, non è difficile immaginarsi altri lunghi periodi di garbage time come il terzo e il quarto quarto di gara 1. Dal doppio alley oop per Mickey del 75-39 in poi non ha senso trarre indicazioni utili per il prosieguo della serie.