In questa caldissima estate di mercato, una delle squadre che più delle altre ha condotto i propri acquisti in modo non convenzionale è la Virtus Bologna. I bianconeri, ufficiosamente inattivi e immobili per settimane, hanno condotto le proprie trattative in gran segreto per poi ufficializzare il roster per la prossima stagione quasi per intero in una sola serata. Un modo di annunciare nuovi giocatori sicuramente diverso dal solito, che può avere i propri pregi e i propri difetti. Non staremo qui però ad analizzare i metodi comunicativi delle Vu Nere, ma ci atterremo a parlare di pallacanestro. Divertiamoci, quindi, nel cercare di dare una quadra al roster Segafredo analizzandone i possibili pregi e difetti.
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Scommesse interessanti
Uno dei pregi maggiori del mercato bianconero è stato sicuramente quello di avere firmato alcuni giocatori potenzialmente molto interessanti. Uno su tutto Matt Morgan, visto nella scorsa stagione in Eurocup con i Lions e che in queste settimane di Summer League ha fatto faville con la maglia di Charlotte. L’americano è il giocatore che serviva alla Virtus fin dalla scorsa stagione, ancora di più una volta detto addio a Lundberg. Morgan avrà il compito di potenziale finalizzatore primario nei minuti in cui sarà in campo, avendo delle abilità in fase di scoring uniche all’interno del roster. Inoltre, le sue capacità di giocare sia con la palla in mano che senza lo potranno rendere utilizzabile in più quintetti diversi, magari affianco a Hackett o Pajola per coprirlo nella metà campo difensiva, dove è più carente.
L’inserimento di Morgan, allo stesso tempo, permetterà a Banchi di dare più riposo a Hackett e Pajola in cabina di regia. Anche in quel caso, i suoi difetti difensivi potrebbero essere bilanciati dalla presenza in campo di Cordinier o, in alternativa, Rayjon Tucker. L’ex Reyer è l’altra scommessa bianconera da seguire. Nella scorsa stagione di LBA è stato uno dei giocatori dal rendimento migliore durante la regular season, salvo poi faticare di più durante i playoff. Come caratteristiche, idealmente, Tucker potrebbe essere una sorta di doppione di Cordinier soprattutto in quanto a fisicità e atletismo. Due caratteristiche che rendono l’americano, ancora non testato al livello più alto, una firma su cui puntare.
Con lui in campo i ritmi della Virtus potrebbero anche diventare più sostenuti, vista la grande propulsione di Tucker in campo aperto, ma l’età di diversi componenti del roster bianconero probabilmente non permetterà di far diventare questa soluzione estemporanea un vero e proprio modus operandi. L’altro giocatore che, a questo livello, rappresenterà una scommessa è Andrejs Grazulis. Il lettone tuttavia non avrà probabilmente la stessa centralità di Morgan e Tucker, visto che in ala grande Banchi potrà contare anche su Shengelia e Polonara. Molto interessante sarà comunque seguire il suo percorso, visto che proprio sotto Banchi Grazulis ha giocato la sua migliore pallacanestro agli scorsi mondiali.
Equilibri e perplessità
Non si può non parlare del grande acquisto della campagna Virtus, ovvero Will Clyburn. L’ex CSKA è ancora una delle ali migliori dal punto di vista offensivo in tutta Europa. Questo permetterà a Banchi di avere diverse soluzioni da poter adottare in più momenti, rendendo più eclettica la Virtus in attacco. Tuttavia, la personalità dell’americano in campo e fuori dovrà essere bilanciata con quella di altri importanti riferimenti offensivi della Segafredo. Uno su tutti Marco Belinelli, con cui lo stesso Clyburn potrebbe dividere diversi minuti. Banchi potrebbe anche decidere di testarli in campo insieme, ma a quel punto il rischio è che l’attacco della Virtus si inceppi nel cercare di capire su chi appoggiarsi di più.
Servirà quindi un utilizzo molto intelligente dei due giocatori da parte dell’allenatore, così come entrambi dovranno mettere da parte il proprio ego per mettersi a servizio degli altri e non di se stessi. Se Clyburn cercherà di specchiarsi troppo nel proprio gioco, la Virtus allora vedrà la sua versione sbiadita che ha vestito la maglia Efes. Se, invece, l’americano si inserirà al meglio e capirà cosa serve davvero alla squadra, allora i bianconeri si saranno garantiti un giocatore decisamente importante.
Non ci dovrebbero essere troppi problemi, invece, nell’inserimento di Clyburn al fianco di Toko Shengelia. I due hanno un grande rapporto fin dai tempi del CKSA e sicuramente non faranno fatica a trovare un’intesa. Imperativo sarà non pestarsi i piedi nella posizione di post basso. Con entrambi in campo, Clyburn come ala piccola avrà sicuramente più un ruolo da finalizzatore, mentre il georgiano fungerà come suo solito da hub offensivo.
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I dubbi più importanti sul roster della Virtus attualmente riguardano soprattutto due aspetti. Il primo sicuramente è il ruolo di centro, dove ai bianconeri manca una certezza importante. Zizic l’anno scorso non ha inciso, e se non verrà coinvolto di più a livello di pick’n’roll continuerà a fare fatica. Dal suo ritorno dall’NBA il croato non è ancora riuscito a dimostrare effettivamente il proprio valore, e il dubbio a questo punto è che i suoi difetti in termini di lentezza e presenza fisica in campo siano difficili da colmare.
Giocatore completamente diverso è Devontae Cacok, tutto corsa e intensità. Tuttavia, l’ex Lakers è una grande incognita. Nella scorsa stagione l’americano aveva iniziato ad ingranare ma poi è stato fermato da un grave infortunio, e ancora non si sa quali saranno le sue condizioni al rientro. Cacok potrebbe avere bisogno di tempo per riadattarsi a questo livello, e la Virtus potrebbe non averne così tanto a disposizione. Terzo centro è Diouf, che in Eurolega presumibilmente non vedrà mai il campo e in Italia fino ad ora non ha mai particolarmente esaltato. Per tutti questi motivi la Virtus potrebbe anche decidere di tornare sul mercato per fare qualche modifica al reparto, soprattutto in caso di prestito di Cacok.
L’altro dubbio principale sul roster è il pacchetto italiani. Banchi può contare su giocatori rodati come Hackett, Pajola, Belinelli e Polonara. Tuttavia, tutti loro hanno bisogno anche di riposo, vuoi per carta d’identità o per chilometraggio percorso in questi anni. I nuovi arrivati Visconti, Akele e proprio Diouf da questo punto di vista non danno troppe certezze. Akele l’anno scorso ha avuto un’ottima stagione a Brescia, ma in attacco è ancora troppo ondivago. Così come Visconti, tiratore che si può infiammare ma deve trovare ancora una propria costanza offensiva. Insomma, l’impatto effettivo di queste aggiunte al pacchetto italiani Virtus sarà da verificare. Il loro ruolo sarà quello di avere minuti in LBA per toglierne ai veterani, ma dovranno essere bravi ad essere efficienti fin da subito per non costringere Banchi a spremere gli altri.
Conclusioni
In generale, il roster della Virtus si presenta probabilmente rinforzato rispetto a quello della scorsa stagione. L’aggiunta di talento offensivo e di giocatori in grado di fare canestro anche a giochi rotti, come Morgan o Clyburn, è qualcosa che mancava come l’aria. Tuttavia le scommesse di cui abbiamo parlato rimangono, appunto, scommesse da testare al livello di Eurolega. Così come qualche dubbio sorge guardando ai centri a disposizione di Banchi o al pacchetto italiani.
Gli obiettivi saranno lottare per i Play-In di Eurolega e per giocarsela fino alla fine per lo Scudetto, e il roster costruito sembra esserne effettivamente in grado. Variazioni sul tema, poi, dipenderanno dagli equilibri che il coach sarà in grado di trovare. Ma Banchi ha dimostrato a più riprese di sapere sorprendere, e il prossimo anno potrebbe non essere da meno. Sempre che l’ombra di un certo Sasha Djordjevic non si allunghi sempre di più e prenda il suo posto…