Sabato sera si è presentata alla Segafredo Arena una Virtus versione EuroLeague, dimostratasi semplicemente di un altro pianeta rispetto a qualsiasi altro avversario di LBA che non si chiami Olimpia Milano. A farne le spese è stata l’Happy Casa Brindisi, stritolata dalla pressione sulla palla e al ferro dei virtussini e dalla creazione di vantaggi dell’attacco di Sergio Scariolo generati da Shengelia e Teodosic. Quali contromisure avrà progettato Frank Vitucci per strappare il fattore campo o, quantomeno, instaurare il principio del contraddittorio in questo quarto di finale degli LBA Playoffs 2023. GamePlan analizza aggiustamenti e dinamiche di gara 2 della serie Virtus Bologna-Happy Casa Brindisi.
Volti nuovi dall’inizio
Rossi, Bartolini e Quarta danno il via alle danze. Stesso quintetto iniziale per le Vu nere, Mascolo e Reed nello starting five al posto della coppia Bowman-Harrison per Brindisi. Cordinier si occupa in prima persona di Reed, mentre la guardia italiana diventa bersaglio mobile per le ricezioni in post di Hackett. Brindisi cerca sin da subito di alzare i ritmi, ma Bologna è troppo a suo agio anche in transizione e nei drag sul quarto di campo senza aiuto in angolo. Il ferro casalingo è trasformato in una no fly zone, con esterni e interni impegnati a contestare ogni rimbalzo.
L’impatto di Marcquise
L’impatto dei volti nuovi tra i primi 5 di Brindisi hanno un impatto agli antipodi: Reed riesce ad aprire il campo, fagocitando l’attenzione di Cordinier e aprendo gli spazi nel gioco a due con Perkins. Mascolo, d’altra parte, subisce l’asfissiante pressione sulla palla del 23 bianconero. Il prodotto di Clemson contribuisce al 3/4 iniziale dalla lunga con cui Brindisi rimane in scia. L’altro grande aggiustamento di Vitucci è nella metà campo difensiva: in gara 1 non si era visto un singolo possesso di difesa a zona, in gara 2 sin dalla seconda metà del primo quarto l’Happy Casa alterna minuti a uomo e minuti di 2-3 con i piccoli in prima linea flottati sulle ricezioni al tiro libero.
Esperimenti alla Vitucci
Vitucci non può esimersi dallo sperimentare: dopo averli staggerati per sostanzialmente tutta la stagione, Perkins e Bayehe condividono il parquet per qualche minuto, aumentando la pericolosità al ferro e a rimbalzo offensivo dei pugliesi. La fisicità e l’intensità dei contatti portati dai quintetti di Vitucci è di un altro livello, a tratti persino eccessivo, rispetto al primo atto della serie. Bayehe e Perkins si alternano nel martellare al ferro nei minuti senza Jaiteh in campo, dove gli show di Mickey sono troppo morbidi per rallentare l’uscita del pallone dalle mani dell’handler.
La classe di Teodosic (17 punti) e il clamoroso terzo quarto di Belinelli da 14 punti portano la @VirtusSegafredo sul 2-0 nella serie contro l'@HappycasaNBB. Per gli ospiti prestazione sontuosa di Harrison (21) 👏#LBAPlayoff #TuttoUnAltroSport @UnipolSai_CRP pic.twitter.com/asElhGIR4v
— Lega Basket Serie A (@LegaBasketA) May 15, 2023
Milos, il duttile della Virtus
L’ingresso di Teodosic in gara 1 era coinciso con una drop profonda di Brindisi, volta a non far innescare i tiratori dal perimetro grazie alle visioni immaginifiche del serbo. Gara 2 vede i difensori dei bloccanti di Bologna alternare difese più aggressive, sia hard hedge che aggressive drop, per avvicinarsi al livello del blocco e metter più corpi addosso a Milos. Teodosic si adegua? Eccome. 5/5 dal campo per battezzare dalla lunga e punire le scelte difensive su di lui.
Per un Mam esiste un Beli
Ogni possesso di Brindisi con Jaiteh in campo significa una cosa sola: blocco sulla palla di Perkins e si sviluppa da lì. La serata oltre l’arco (6/15, 40% nel primo tempo) consente anche alcuni pop del centro americano; la drop profonda del francese è costantemente punita dai jumper degli esterni brindisini. Se dall’altra parte Jaiteh si conferma il giocatore di LBA per quantità di canestri oggettivamente semplici sbagliati, la sua presenza in campo non sarà sostenibile. Sostenibile, sino a che produrrà parziali di 10-0 in apertura di terzo quarto, lo sarà Marco Belinelli. Wide pin down, middle pin down con fallo, hand off di Shengelia in punta: innescato in maniera diversa, il risultato è fatalmente lo stesso. Per più di 5 minuti Brindisi non mette a segno nemmeno un punto a referto, stordita dalla scarica della guardia di San Giovanni in Persiceto. 17 nel solo terzo quarto per il Beli, dopo la virgola del primo tempo, e +17 Virtus prima che Brindisi torni alla 2-3 e alla 2-1-2 per forzare qualche recupero.
La mano calda non è un’illusione
50% i padroni di casa, 44.4% per Brindisi. 28 tentativi per la Virtus, addirittura 36 per la Stella del Sud. Nella gara a chi ce l’ha più grosso, o chi ha il getto più lungo con cui espletare i propri bisogni fisiologici, è Bologna a spuntarla. Solo Cordinier, Mickey e Pajola non trovano il fondo della retina da 3.