Virtus-Real Madrid, Lesa maestà | EuroLeague GamePlan

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Virtus Real
Credits Ipa Agency

Cosa si prova ad affrontare l’avversario migliore delle competizione nel suo momento peggiore della stagione? Meglio incontrarlo ora e cercare di approfittarne o peggio così, rischiando di trovarlo con qualche motivazione in più che il ruolino costante dei mesi precedenti avrebbe magari represso? Questo è il Real Madrid ospite della Virtus Bologna alla Segafredo Arena nel Round 29 di EuroLeague.

Per capire quanto i punti di domanda si sono tradotti in effetti concreti, quarto dopo quarto, sul parquet emiliano, GamePlan prova a evidenziare alcune delle chiavi tattiche e strategiche messe sul piatto dalle squadre di Banchi e Mateo.

1Q

  • Accoppiamenti iniziali: metà campo Virtus: Pajola-Campazzo, Cordinier-Musa, Belinelli-Abalde, Shengelia-Yabusele, Zizic-Tavares; metà campo Real: Campazzo-Pajola, Abalde-Belinelli, Musa-Cordinier, Yabusele-Shengelia, Tavares-Zizic.
  • Inizio del Real su pin down di Belinelli: copertura del pitturato di Tavares, meno portato a cambiare o a fare show aggressivo sulle ricezioni. La Virtus non si accontenta del tiro: taglio in punta per punire lo stunt del Real dal perimetro. Circolazione e dinamismo per combattere la fisicità madrilena.
  • Deny defense di Pajola sulla rimessa da fondo: non far gestire Campazzo dal secondo numero 1 dell’azione o, se possibile, far entrare il Real nei giochi con un altro handler.
  • Drop di Tavares da una parte, drop di Zizic dall’altra: corretta esecuzione del tag da lato debole di Pajola, il capoverdiano è semplicemente troppo grosso per venire infastidito da Pajo.
  • Accenni di 7″ or less del Real: ogni crossmatch degli esterni accoppiati con Belinelli in transizione continueranno ad attaccarlo dal palleggio appena passata la metà campo?
  • La Virtus inizia attaccando non il primo P&R con Zizic da bloccante bensì il secondo: è la riapertura su lato debole a suggerire l’angolo di blocco al croato, che non viene innescato sulla prima drop di Tavares, senza ombra di dubbio la difesa a protezione del ferro più impattante d’Europa.
  • Entrambe le squadre si fidano dai propri difensori in post: in apertura, nessun aiuto o raddoppio sui post-up avversari.
  • La gara d’andata aveva visto un 6/25 da 3 collettivo per la Virtus. L’inizio del ritorno non si discosta troppo, purtroppo: riuscire ad aprire il campo a livello teorico contro Tavares è perfetto, tradurlo in pratica è ben più complicato.
  • La fisicità della Virtus paga dividendi in difesa, dove le conclusioni comode concesse al Real sono triple di Abalde che si spengono sul ferro. Grandissima attenzione sui closeout e sulle rotazioni a 3 generate dagli aiuti sul roll di Tavares. Forse l’aspetto più tangibile è però la creazione di contropiedi derivati dai rimbalzi, lunghi nello specifico: rispondere al pace sempre più elevato che sta abbracciando il Real (74.4 nelle ultime 3 gare, solo ALBA e Barcellona di più!) con possessi ancora più veloce è una chiave ambiziosa.
  • Sui P&R con Tavares il Real droppa, sui P&R con Tavares il Real fa show e recupera. Brava la Virtus a leggere la difesa perimetrale, meno efficace nel concludere nei pressi di un pitturato presidiato da Walter Tavares. E chi potrebbe esserlo?
  • Altrettanto bravo è il Real a punire la difesa show che anche la Virtus, anche con Zizic, si sforza di mostrare possesso dopo possesso: accettare e cercare il contatto col braccio teso sulla linea di penetrazione porta fischi e dubbi al difensore.
  • Nelle ultime 3 gare (via Hack-a-Stat) il Real ha la peggior DREB% di EL dopo tiri da 2 (55%) e la seconda peggiore dopo tiri da 3 (60%). Questo si conferma anche nel 1Q di Bologna ed è ciò che continua a mantenere cestisticamente in vita la Virtus: rimbalzi lunghi, extrapossessi e volume di tiro a compensare le percentuali dall’arco.
  • Non esiste un antidoto al P&R Campazzo-Tavares, a maggior ragione se la drop di Dunston è così passiva e l’uomo in seconda linea a bilanciare tra rollante e uomo in angolo sul drive&kick è Belinelli. Massimo vantaggio Real sul +10.
  • Nella gara d’andata (via Synergy), la staffa era stato il 27-10 nel 2Q. Sui 37 P&R totali del Real, nel 2Q l’insistere della Virtus con la drop (8 sui 9 totali nel quarto, in totale nella gara saranno 13 su 37) non ha dato frutti. Negli altri 3Q aveva droppato 5 volte su 23, in quel quarto nel 91% dei casi. Da quando, al ritorno, ha messo piede in campo Dunston, non c’è stato possesso di P&R concluso o con viaggi in lunetta o con punti a tabellone. Il brutto di difendere i kg e i cm del Real Madrid.
  • Punto chiave evidentemente sottolineato da Banchi nel GamePlan: attaccare con tagli backdoor gli anticipi del Real in punta e sfruttare gli aiuti non profondissimi degli uomini da lato debole. Lundberg a due mani sopra il ferro e Virtus che non naufraga.
  • Primo possesso di Dunston sul P&R con show anche solo accennato, deflection su Alocen e attacco da ricostruire da zero. Da quanto la Virtus riuscirà a mantenere il lungo al livello del blocco dipenderà moltissimo, se non tutto.
  • Con Poirier cambia la difesa del Real sulle uscite di Belinelli: non drop ma show. Bravo il capitano bolognese a leggere la postura del francese e trovare il roll di Dunston.
  • La Virtus non raddoppia il post perché si fida degli istinti in aiuto dei suoi 5: Mickey e Dunston in particolare garantiscono sempre una protezione del ferro in roaming, evitando di mandare il resto del perimetro in rotazione.
  • -8 col 13% da 3: un affare, paradossalmente, per la Virtus. E il segnale che la lettura della partita è comunque ottima. Con percentuali normalizzate?

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