Un paradosso che perdura da parecchie stagione, quello di una Pesaro che ogni anno accarezza il baratro per poi salutarlo beffardamente al termine dei giochi. Forse, sul campo, la filosofia sembra essere quella di cercare “qualcuno che faccia peggio di loro”, tuttavia, va dato atto alla società pesarese di riuscire, ogni anno, a comporre un roster che, in un modo o nell’altro, riesce ad ottenere la salvezza, nonostante i non floridi risultati ottenuti nelle stagioni precedenti. Una piazza storica per la nostra pallacanestro, che, però, da un po’ di tempo a questa parte ha dovuto faticare per mantenere il titolo di Serie A nelle Marche. Difatti, dal 2012/13, la Scavolini, divenuta Vuelle, non ha praticamente mai vissuto una stagione tranquilla:
- Seria A 2012/13. La Scavolini Banca Marche Pesaro chiuse penultima appaiata alla Oknoplast Bologna. Ci volle una disastrosa Angelico Biella, da 6 vittorie e 12 punti, a pagare la cauzione per tutti.
- Serie A 2013/14. Pesaro terminò la stagione in fondo alla graduatoria, a farle compagnia c’era la Sutor Montegranaro. Il verdetto che favorì la Victoria Libertas, quella volta si chiamava scontri diretti, che sfavorivano la Sutor (-8), costretta alla cadetteria.
- Serie A 2014/15. Quell’anno fu uno dei più particolari, sul campo, la Consultinvest al secolo, totalizzò 16 punti. Gli stessi della Pasta Reggia Caserta, la quale fu condannata alla retrocessione da un punto di penalizzazione, inflittogli per inadempienze Comtec. C’è da dire che Pesaro sarebbe comunque stata avanti nella differenza canestri dei match up con i campani (di un soffio, +3).
- Serie A 2015/16. In quell’annata pazza sia nei bassifondi che nelle zone alte della classifica, Pesaro restò fuori dal tremendo quartetto di coda per solo una vittoria, in quell’arrivo a quattro che sfavorì la Virtus Bologna.
- Serie A 2016/17. Campionato di nuovo turbolento alla Adriatic Arena, ora Vitrifrigo. I biancorossi si salvarono con una giornata d’anticipo, ma a separarli dalla Vanoli Cremona c’erano solo due punti. Sì, il piazzamento è ancora una volta il penultimo posto.
- Serie A 2017/18. Another year, same story. L’unica squadra che finisce dietro Pesaro, in quell’occasione prende il nome di Capo d’Orlando. Ancora una sola vittoria li separò dalla casella rossa della classifica. Tra l’altro, fu proprio lo spareggio di fuoco molto acceso, tra le due, a pesare sul verdetto finale. Il match è stato portato a casa dalla VL in seguito ad un overtime, dopo che “aveva fatto tutto l’Orlandina” a detta di coach Gennaro Di Carlo.
- Serie A 2018/19. Una delle più recenti e controverse, che conoscerete bene. La bagarre salvezza sembrava essere un affare a due tra Pesaro e Pistoia, fin quando non si instromise la Fiat Torino, che, penalizzata di 8 punti (versamento irregolare di contributi), fu, di fatto, retrocessa a tavolino.
Ironia della sorte, quest’anno sembrava che proprio nessuno potesse mettersi tra Pesaro e la LNP ed è successo tutto quello che ben sappiamo, che ci consente di aggiungere (con la dovuta cautela) questa stagione alla lista delle salvezze miracolose. Una rosa giovanissima, con talenti di ambizione NBA (vedi Eboua e Drell), priva di un vero e proprio leader tecnico, che aveva raccolto una sola gioia in venti incontri disputati prima dell’interruzione. Lo spettro della ricostruzione dalla categoria inferiore era già assimilato, tanto che si stava già costruendo una base italiana per la prossima stagione in A2, quando, questo disastro, ha riacceso più di un barlume di speranza.
Le possibilità di confermare il titolo di LBA per il 2020/21 parrebbero essere, salvo imprevisti economici, molto concrete e i rischi di autoretrocessione, al momento, non si sono palesati. Dunque, potrebbe essere finalmente l’occasione per uscire da questo turbine di campagne tormentate, rilanciando il progetto Pesaro. Per farlo, il presidente Ario Costa, come riportato da Sportando, sarebbe intenzionato ad affidare il timone della sua organizzazione ad una coppia dal passato milanese, secondo quanto affermato dalla Gazzetta dello Sport. Livio Proli, reduce da un ruolo dirigenziale importante all’Olimpia Milano, e Massimo Cancellieri, che all’Armani è stato vice dal 2013 al 2019, sarebbe i due nomi chiamati a spingere la risalita della VL Pesaro del futuro, con i ruoli, rispettivamente, di consulente e capo allenatore. Entrambi, provengono da una recente esperienza in Emilia Romagna, con il dirigente che era in procinto di iniziare un pretenzioso programma che avrebbe portato il basket di buon livello a Modena, e l’allenatore, nativo di Teramo, che stava guidando, quasi sorprendentemente, Ravenna in vetta alla classifica del Girone Est di Serie A2. Sportando riporta, inoltre, che Il Resto del Carlino ritiene che l’annuncio che vorrebbe Livio Proli come nuovo consulente della società, potrebbe arrivare già durante la prossima settimana. Nello stesso articolo si tratta dell’importanza della riunione con la famiglia Beretta, che chiarirà se Carpegna Prosciutto sarà ancora il main sponsor pesarese o meno. Una decisione che si prospetta importante, essendo che Beretta contribuisce alla causa Vuelle con 350 mila euro, cifra che i componenti della società di Pesaro vorrebbero incrementare.