Nelle ultime settimane si è parlato parecchio dei Raptors in sede di mercato; Toronto – in esilio a Tampa per la stagione corrente – è corta nella posizione di centro, con Aron Baynes, arrivato in estate, che non sta dando certezze in termini di rendimento: ecco perché la franchigia canadese è stata collegata al nome di Andre Drummond, in uscita da Cleveland.
Tuttavia, nella stagione dei Raptors, che si stanno riprendendo dopo un inizio stagione abbastanza tumultuoso, c’è un giocatore, proprio un centro, che si sta mettendo in luce nonostante un minutaggio non abbondante (poco più di 23 minuti di media sul parquet). Si tratta di Chris Boucher, uno degli esempi meno noti – per ora – di centro moderno nella NBA attuale ma che si sta mettendo in mostra come uno dei pezzi principali di Toronto dalla panchina, ma non solo.
WORK IN PROGRESS
Partendo dal lato offensivo del pallone, il gioco di Boucher presenta ancora enormi margini di miglioramento, e i Raptors sono una delle franchigie più adatte in cui ungiocatore NBA possa trovarsi per sviluppare il proprio gioco. Quasi tutti i canestri del nativo di St.Lucia, isola dei Caraibi, arriva oltre la linea del tiro da tre o nei pressi del ferr. Boucher è un tiratore convinto dei propri mezzi, che non esita quando riceve palla oltre l’arco, ma raramente lo vedrete strafare palla in mano. Sono 3.6 i tiri da tre di media, convertiti con un ottimo 44.7%. Curioso come il 99.9% di questi (letteralmente, 3.5 su 3.6) siano considerati open o wide open da NBA.com: Boucher li converte con il 42.6% e il 46.6% rispettivamente.
Rimane comunque un tiratore statico, sugli scarichi, come testimoniano i 3.5 tiri da tre di media in catch and shoot, convertiti con il 44.5%, sedicesimo miglior dato tra i giocatori con almeno tre triple di questo tipo tentate a partita.
Lo si vede frequentemente bloccare per un compagno; il 28% dei suoi possessi offensivi si sviluppano come bloccante in situazioni di pick and roll, o meglio, pick and pop, quando il giocatore di Toronto può aprirsi sul perimetro: in una recente partita contro Philadelphia, Boucher ha segnato tre canestri in questo modo, identici, prima che Dwight Howard, suo marcatore, si degnasse di difenderlo come le sue percentuali dicono si dovrebbe fare.
Il numero 25 comunque si muove parecchio per il campo; il taglio costituisce un’arma offensiva nel 17% abbondante delle sue azioni, e sono 1.29 i punti per possesso prodotti in questa situazione:
Non gli capita spesso ma, volendo, Boucher ha buona proprietà di palleggio per essere un 2-metri-e-sei e, come detto prima, non forza quasi mai la giocata:
Nella prima clip, parte in palleggio, scarica bene sul perimetro ma Toronto fa un extra-pass di troppo, finendo per perdere il pallone. Nella seconda, invece, è bravo a servire Powell liberissimo in angolo, che però non raccoglie l’invito del compagno, sbagliando la tripla. In ogni caso, Boucher ha fatto quel che doveva fare.
Quando l’ex Università di Oregon è in campo, Toronto lo cavalca spesso e volentieri: il suo usage rate di 19.4 non è per niente basso, se consideriamo i minuti passati in campo. Anche le cifre di squadra testimoniano l’impatto del classe ’93 sui Raptors: con lui in campo, la squadra di Nurse ha un net rating di +8, nettamente il migliore tra i giocatori di Toronto con almeno 200 minuti giocati in stagione. Come detto, nonostante sia formalmente nel pieno dell’età (28 anni), il suo gioco offensivo può crescere ancora. E in difesa il suo impatto è ancora più tangibile.