Bentornati su Hack a Stat! Dato che Backdoor è diventato media partner con Euroleague, mi sembra doveroso festeggiare questa avvenimento parlando nuovamente della competizione europea. In questa analisi però non ci focalizzeremo su una squadra in particolare, ma andremo ad osservare come l’evoluzione delle rotazioni delle squadre negli ultimi anni.
Dalla stagione 2016/2017 l’Euroleague ha cambiato stile di competizione con lo scopo di aumentare il numero totale di partite. È stato dunque eliminato il classico format di Regular Season e Top16 a più gironi, al quale si è preferito un girone unico a 16 squadre. In altre parole, dalle possibili 24 partite da disputare prima dei play-off (10 di regular season, 14 di Top 16) si è passati a giocare obbligatoriamente 30 partite. Con l’aggiunta di due squadre nell’attuale stagione, il computo è salito a 34 partite totali prima dei play-off. Un aumento non indifferente, che ha richiesto a società e giocatori di guardare con ottica diversa a come affrontare i vari campionati.
La stagione di una squadra partecipante alla Eurolega è diventata infatti molto probante: la competizione europea non prevede pause (l’unica settimana di stop è in concomitanza con le coppe nazionali) e sono stati aggiunti dei doppi turni; in più, chiaramente, si deve tener conto anche delle partite dei campionati nazionali. In media quindi si giocano una sessantina di partite, alle quali vanno poi aggiunti i play-off europei e nazionali (nel caso si partecipi, ovviamente).
Tutto ciò ha portato ad una graduale modifica delle rotazioni delle squadre: le società hanno cercato di aumentare la qualità delle panchine, aggiungendo giocatori in grado di incidere anche per brevi frangenti di partita. Osserviamo di fatti il primo grafico, dove si possono osservare il numero medio di giocatori utilizzati dalle varie squadre (sono contanti solamente i giocatori con almeno il 50% di partite giocate rispetto al totale di squadra e almeno 10 minuti di utilizzo):
Nella prima stagione con il nuovo format (2016/2017), il numero di giocatori che facevano parte della rotazione fissa delle varie squadre era circa 10; un numero che si attesta attorno a quello delle stagioni precedenti (non mostrate nel grafico), dove però si aveva un differente numero di partite come abbiamo detto in precedenza. Nella stagione successiva si è mantenuto bene o male lo stesso numero, ma dalla 2018/2019 in avanti il numero di giocatori in rotazione è aumentato. La stagione attuale, con addirittura 34 partite da giocare, ha superato quota 11. Un aumento abbastanza scontato, ma di cui ora abbiamo la conferma numerica.
Far giocare in media 11 giocatori almeno 10 minuti è un compito veramente arduo; il nuovo format di Euroleague ha costretto praticamente tutti gli allenatori a rivedere il loro stile di gioco e le loro usuali rotazioni. Matematicamente può sembrare un compito semplice: tolgo 5 minuti al giocatore X, 10 a Y e li do al giocatore Z; compito che, oltretutto, sembra portare solo benefici (minore stanchezza accumulata, più soluzioni disponibili), ma così non è. L’equilibrio del gioco di squadra (offensivo e difensivo) è un elemento davvero fragile, che richiede attenzione sia da parte dei giocatori, che soprattutto dell’allenatore.
Questo per dire che gli allenatori di Eurolega sono stati messi di fronte ad un problema non banale, a cui stanno iniziando a trovare rimedio solo dopo due stagioni di assestamento.
Osserviamo anche la variazione di minutaggio medio:
Come era lecito aspettarsi, i minuti di utilizzo medio sono scesi di stagione in stagione; se quindi per le prime due stagioni si è mantenuta una rotazione a circa 10 giocatori, le varie squadre sono comunque intervenute sugli utilizzi dei singoli giocatori, ridistribuendo i minutaggi. Con l’aggiunta dell’undicesimo giocatore è chiaro che l’utilizzo medio sia ulteriormente calato. Tra la stagione di debutto del nuovo format e quella attuale si può notare una diminuzione di oltre 1 minuto.
Ma scendiamo più nel dettaglio: per comprendere veramente come le rotazioni in Euroleague siano cambiate, non basta osservare il numero medio di giocatori utilizzati o il loro minutaggio medio. Nel grafico sottostante possiamo osservare il numero medio di giocatori utilizzati in base al loro minutaggio medio; gli scaglioni sono i seguenti:
- Utilizzo in media tra 10 e 14 minuti (linea arancione);
- Utilizzo in media tra 15 e 19 minuti (linea verde);
- Utilizzo in media tra 20 e 24 minuti (linea blu);
- Utilizzo in media tra 25 e 30 minuti (linea rossa);
- Utilizzo in media oltre i 30 minuti (linea viola);
Il primo andamento che salta all’occhio è quello arancione: in linea di tendenza, quel giocatore in più osservato nel primo grafico dell’analisi lo possiamo ritrovare in questo andamento. Gli allenatori quindi, in linea di principio, hanno cercato di aggiungere un giocatore in rotazione senza però stravolgerle completamente; per farlo, il miglior modo è stato quello di aggiungere un giocatore dal basso utilizzo.
La seconda cosa che salta all’occhio è la linea rossa: in questo caso c’è un calo di un giocatore. Oggi è quindi meno facile imbattersi in utilizzi oltre i 25 minuti, a favore di utilizzi al di sotto di questa soglia.
Prima di chiudere, riporto la tabella che mostra le rotazioni delle singole squadre di questa Eurolega:
Ho evidenziato le prime otto, per mostrare le differenze tra quelle attualmente ai play-off e quelle fuori; il dato sicuramente interessante è il grosso gap tra le prime otto e le restanti dieci nel numero di giocatori utilizzati tra i 15 e i 19 minuti. Tendenzialmente si potrebbe pensare che le panchine più attrezzate possano sfruttare giocatori di grande impatto anche con utilizzi ridotti. Altra considerazione potrebbe essere che le squadre con meno giocatori in grado di incidere devo affidarsi maggiormente ai propri leader, che quindi restano in campo più tempo.
È lampante quindi come il nuovo format abbia modificato gerarchie e rotazioni delle squadre partecipanti. Non è quindi facile per ogni allenatore, anche con esperienza, catapultarsi in questa realtà e capirne fin da subito i meccanismi. A mio parere è molto probabile che Euroleague proponga prima o poi l’aumento del numero massimo di giocatori da mandare in panchina. Si vedrà nelle prossime stagioni.