Hack a Stat – La difesa del Maccabi Tel Aviv

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Bentornati su Hack a Stat! L’Eurolega prosegue e, giunti all’ottavo turno, la classifica presenta otto squadre con praticamente lo stesso record. Tra di esse però c’è una squadra che sta impressionando per il livello di basket portato in campo: il Maccabi Tel Aviv.

La squadra israeliana viene da una stagione in cui un inizio disastroso ha portato al cambio di allenatore dopo sette giornate (rimasto poi l’attuale, ovvero Sfairopoulos) e che di fatto ha compromesso il cammino verso gli scorsi playoff.
Quest’anno invece la partenza è stata diametralmente opposta; ciò che più impressiona del Maccabi è il suo livello difensivo. Osserviamo infatti il grafico dei rating:

La squadra di Tel Aviv è prima per Defensive Rating ed è l’unica con un valore inferiore ai 100 punti. La seconda, il CSKA, è a circa 104, mentre le restanti buoni difese sono attorno ai 106/108 punti concessi ogni 100 possessi.
Tale valore di Defensive Rating mostra quindi come la difesa del Maccabi sia davvero efficace. Ma in che modo? Per capirlo, osserviamo prima di tutto le percentuali concesse:

Sinceramente, l’unico aggettivo che mi viene da usare è incredibile. La percentuale concessa da 2 punti del Maccabi è pari al 40%, quando la media di lega è attorno al 52%! Probabilmente è un dato che nel corso della stagione tenderà a crescere leggermente, ma comunque pensare che in otto partite una squadra abbia saputo concedere così poco in area è francamente incredibile. Come poi abbiamo imparato, ormai la maggior parte dei tiri avviene in prossimità del ferro; compreso quindi che il Maccabi concede pochissimo da 2 punti, cerchiamo di entrare nel dettaglio di questa percentuale, utilizzando la shot chart offerta come sempre da Basketball Guru:

Non solo la percentuale al ferro è, come ci si poteva attendere, al di sotto della media di Lega, ma persino i tentativi sono ben più bassi di quelli di tutta la Lega (come si evince dalla scala di colori).
Non è però un caso che il Maccabi conceda pochissimi tiri al ferro: Sfairopoulos ha infatti impostato una difesa ben precisa sui pick and roll, il gioco principe nel generare tiri al ferro. L’esterno in marcatura del portatore di palla cerca sempre di forzare il blocco (persino Wilbekin per ora sta lavorando benissimo, il suo ottimo Defensive Rating di 102 – 15° miglior valore individuale – non è quindi un’anomalia statistica), permettendo così al lungo di rimanere in posizione bassa a protezione dell’area. Questo comporta per gli avversari meno spazio di manovra in area per una penetrazione a seguito del blocco o di un passaggio veloce al lungo tagliante. Nel caso in cui gli avversari riescano comunque a servire il lungo, tale ricezione è il più delle volte statica (proprio per gli accorgimenti difensivi del coach greco) ed è quindi più facile preda di un aiuto/raddoppio dal lato debole dell’altro lungo. In questo aspetto di gioco, Quincy Acy sta mostrando tempismi e posizionamenti di altissima qualità. Tutto ciò porta a concedere pochi tiri al ferro: il Maccabi è infatti primo per frequenza di tiri tentati al ferro dagli avversari.

In generale poi Sfairopoulos può contare su una batteria di esterni con ottime qualità difensive. Wolters, Bryant, Dorsey sono tutti giocatori forti atleticamente e con un buon wingspan; cosa più importante, stanno mostrando tutti buone capacità e volontà nel forzare i blocchi, tecnica che come abbiamo capito risulta imprescindibile per la difesa del Maccabi. Evitare infatti che i lunghi effettuino uno show difensivo permette di avere un’area maggiormente presidiata e, soprattutto, un roll del lungo meno pericoloso e che non richiede rotazioni difensive dal lato debole immediate.

Altra cosa in cui la squadra di Tel Aviv sta eccellendo è nella concessione del contropiede. Osserviamo la seguente tabella:

Ancora una volta il Maccabi è primo in questa speciale classifica. Sfairopoulos ha ottimamente impostato anche una transizione difensiva capace di tarpare i tentativi di contropiede avversario. Sicuramente anche le ottime percentuali di tiro stanno aiutando (minori sono gli sbagli al tiro, minori saranno anche i contropiedi concessi agli avversari), ma in ogni caso il coach ha chiesto ai suoi giocatori di non andare aggressivi a rimbalzo offensivo; tendenzialmente infatti il Maccabi manda solo due giocatori a rimbalzo offensivo, ovvero i due giocatori che al momento del tiro si ritrovano in prossimità del ferro o comunque al di sotto della linea del tiro libero. Gli altri tre iniziano subito a retrocedere per limitare fin da subito le possibilità di contropiede avversario. Inoltre, se uno dei due giocatori rimasti in zona d’attacco è un esterno, quest’ultimo ha l’ulteriore compito di pressare il portatore di palla avversario per ritardare la transizione avversaria, anche attraverso un fallo nel caso lo ritenga necessario. Non è un caso infatti ritrovare il Maccabi primo per falli commessi (sia totali con 196, che ogni 100 possessi con 33,6); eppure, nonostante i tanti falli commessi, i giallo-blu non sono primi per liberi concessi ogni 100 possessi, ma solamente settimi. Ciò significa che, seppur il Maccabi commetta molti falli, una buona fetta non è commessa durante un atto di tiro, ma in altre situazioni come appunto a centrocampo per fermare un’azione avversaria.

A mio avviso quindi questi due accorgimenti impostati da Sfairopoulos hanno reso la difesa del Maccabi di altissimo livello; ovviamente anche il fatto che il roster sia formato da ottimi difensori aiuta molto, ma ciò non deve far passare in secondo piano il lavoro del coach greco.
Mi sono focalizzato sulla fase difensiva dato che alcuni numeri non erano trascurabili, ma si potrebbe parlare tranquillamente anche di una ottima fase offensiva, dove il Maccabi si può permettere di avere quasi sempre in campo almeno due esterni capaci di creare dal palleggio (sia per sé, che per gli altri) e lunghi abili nel bloccare e tagliare. Ma di questo forse parleremo prossimamente.

Cappe
Baskettaro a tempo perso, nerd a tempo pieno. Così malato di numeri che se non trovo la statistica che mi aggrada, me la creo da solo [cit.].

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