Scouting: Rodney McGruder, cosa porta all’Olimpia Milano?

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McGruder

L’Olimpia Milano, dopo una brutta prima metà di stagione in Eurolega e campionato, in queste settimane sta correndo ai ripari per recuperare strada in entrambe le competizioni. Se sul campo la squadra sembra aver trovato finalmente una propria identità, ulteriore aiuto potrebbe arrivare dal mercato a stretto giro di posta. Dopo la sorprendente (ri)firma di Shabazz Napier, l’Armani starebbe cercando un esterno in grado di sopperire alle assenze di Baron e di Shields. Secondo ROM e Sportando, il nome giusto potrebbe essere quello di Rodney McGruder, in trattativa con l’Olimpia in queste ore. Ma chi è McGruder, e cosa può portare al roster di Messina? Scopriamolo insieme con un breve scouting.

[UPDATE: L’Olimpia Milano ha reso ufficiale l’acquisto di Rodney McGruder.]

Guardia statunitense classe 1991, in caso di approdo all’Olimpia Rodney McGruder si troverebbe di fronte alla sua seconda esperienza in Europa. Dopo 4 anni di college a Kansas State, il nativo di Landover non è stato scelto al Draft 2013. Vedendosi tarpate le ali verso l’NBA, nel novembre 2013 ha firmato un contratto con l’Atomeromu giocando 29 partite nella lega ungherese. Un anno dopo ha tentato nuovamente l’esperienza nella prima lega cestistica al mondo, finendo per strappare un contratto in D-League.

Due ottime stagioni nella lega di sviluppo, coronate da un campionato vinto con i Sioux Falls Skyforce, gli regalano un’occasione ghiotta nell’estate 2016 in cui Rodney firma un contratto triennale con i Miami Heat. Una volta guadagnato il posto a roster, McGruder gioca una buona prima stagione a 6.4 punti di media in 78 gare. Meno utilizzato nel suo secondo anno, la stagione 2018-19 è quella in cui produce le sue medie realizzate migliori con 7.6 punti in 66 partite.

Scaduto il contratto con gli Heat, McGruder raggiunge un accordo con i Los Angeles Clippers nella stagione interrotta dal COVID. Successivamente firma con i Detroit Pistons, con cui giocherà ben tre stagioni fino al 2023. Il suo massimo di gare giocate arriva nel 2021-22 con 51 match disputati a 5.4 punti di media in 14 minuti. Durante la scorsa estate i Pistons lo tagliano e McGruder partecipa al training camp con i Golden State Warriors per cercare di aggiudicarsi il tredicesimo posto a roster. Kerr decide di non firmarlo, e fino ad ora l’ex Heat è rimasto fermo in cerca di un contratto. L’ultima partita di regular season disputata da McGruder risale al 22 marzo scorso, in cui ha messo a segno 7 punti nella vittoria dei Pistons sugli Atlanta Hawks.

Riassumendo tutte le sue esperienze fino ad ora, McGruder è quindi un giocatore con alle spalle un importante passato NBA. Il suo assaggio dell’Europa risale quindi ormai a dieci anni fa, ma questo non intacca per forza la sua significatività. L’ex Pistons è un giocatore che ha già compiuto il viaggio oltreoceano, e questo potrebbe sicuramente aiutarlo nel suo eventuale arrivo a Milano.

Alto 193 cm per un peso di 93 chili, il 32enne viene listato dal nostro partner Synergy Sports come una spot-up shooting wing. In breve, un’ala che come caratteristica primaria ha quella del tiro piedi per terra. Nella sua carriera NBA ha giocato più come guardia, per via della sua stazza minore rispetto alle corrispettive ali americane, ma l’Europa potrebbe essere per lui l’occasione di tornare a giocare proprio in ala. McGruder ha sempre tenuto buone percentuali dall’arco in NBA, rispettivamente 45.8%, 39.7% e 42.3% nelle ultime tre stagioni.

Prendendo come campione le partite giocate ai Pistons nella scorsa stagione, l’evidenza più importante per capire il suo gioco viene dai play types fornitici da Synergy. L’americano è un 2/3 che trova la sua arma più utilizzata, come già detto, nel tiro in spot-up (47% dei possessi giocati nella scorsa stagione). McGruder produce 0.891 PPP in queste situazioni: numeri non eccellenti, ma che vengono supportati comunque dalle ottime percentuali dall’arco. Si riduce sensibilmente, invece, il suo utilizzo in altre situazioni come la transizione (16.1% dei possessi a 1.452 PPP), le uscite dai blocchi (8.8% a 1.176 PPP) e da handler del pick’n’roll (6.2% a 0.833 PPP).

Da questi dati si può quindi capire come McGruder sia un giocatore che non ha come arma primaria quella di mettere palla a terra o, men che meno, impostare un pick’n’roll. Tuttavia, questo non è quello che Messina gli chiederebbe a Milano. La sua taglia fisica abbinata al buon tocco rendono l’ex Pistons un giocatore efficace in attacco, se servito, e positivo in difesa. Da non sottovalutare anche l’aiuto che potrebbe dare a rimbalzo, con cifre che potrebbero tornare ad avvicinarsi a quelle del college (4.8 di media) in un contesto con corpi meno dominanti di quelli NBA. Queste sono le parole spese sul suo conto da Lorenzo Neri, scout presente nella nostra chat premium:

Esperienza, letture tattiche e grande capacità di giocare senza palla fuori dagli schemi, è sempre stato un giocatore molto furbo e preparato in molti aspetti del gioco. In NBA non aveva i mezzi fisici o atletici per venir fuori in maniera evidente, ma ha sempre trovato posto nella Lega e gli allenatori che ha avuto lo adorano.

In ottica Milano mi aspetto un giocatore di congiunzione tra gli esterni, che possa dare maggiore pericolosità sugli scarichi e sull’uso delle spaziature, e che dietro possa prendersi carico di 2 e 3 ma soprattutto aumentare la qualità delle rotazioni difensive.

I dubbi su di lui riguardano ovviamente il suo inserimento in contesto europeo e in quello Olimpia. Le qualità al tiro possono sicuramente aiutare l’attacco di Milano in minuti di aridità offensiva, ma non ci si potrà aspettare da lui un load eccessivo. Il rischio potrebbe anche essere quello di un “Troy Daniels 2.0”, ma rispetto a l’ex Lakers ci troviamo di fronte ad un giocatore ben più rodato e capace di aiutare su entrambi i lati del campo. Le possibilità per dimostrarsi una pedina importante nello scacchiere Olimpia ci sono, soprattutto in assenza di Shields e Baron. Solo le prossime ore ci diranno se Milano deciderà di affondare il colpo.