Toronto Raptors: Nick Nurse nell’olimpo NBA

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Niente pare cambiato nell’Ontario a quasi un anno dal magniloquente primo titolo NBA. Leonard assente nello starting lineup sembra non aver clamorosamente tolto nulla a livello qualitativo, difensivo e mentale, e tutti i Raptors che scendono sul parquet lo fanno ancora in modo coeso ed unitario, generando perciò ad oggi uno dei roster più profondi del pianeta, mettendo inoltre a tabellino tanti punti con più uomini, un’aggressività ed asfissia nel recupero palla feroce e un’abilità clutchness imprevista ad inizio anno. Tutto questo è (anche se non soprattutto) opera di Nick Nurse.

Soprattutto vincono, convincono e sono ancora in lizza per un altro anello, a seguito del 7-1 nei seeding game della bolla e dello sweep perpetrato ai danni di Brooklyn. Tutto ciò e molto altro è valso a Nick Nurse il sacrosanto premio di coach of the year con 90 first-place-vote per 470 punti totalitari, unico in questi lidi dai tempi di Sam Mitchell (2007), avanti al 2 volte former winner Budenholzer e all’ottimo e sorprendente Billy Donovan!

Toronto Raptors: 3 reasons Nick Nurse should be NBA Coach of the Year

I segreti di un inaspettato successo

Il segreto di cotanto e inaspettato successo è aver ceduto ai veterani Lowry, Van Vleet, Ibaka e Gasol le redini dello spogliatoio e la stima sufficiente a tentare soluzioni e scorribande personali senza timori, sicuro che chi avrebbe avuto difficoltà in realizzazione – come avvenuto per lo spagnolo – si sarebbe rifatto in marcatura. Al pari di ciò, Siakam ha avuto dall’allenatore l’investitura post Kawhi a top scorer e prima opzione offensiva, dando inoltre credito a Powell – ennesima scommessa vinta– quale alternativa e secondo violino per classe, isolamenti ed uno contro uno in transizione, concludendo coi prospetti da minor Boucher, Davis e McCaw perfetti nella protezione del risultato con l’ibrida box-and-one-defense, insieme all’ormai certezza Anunoby!

Questo atteggiamento quasi fraterno di Nurse, unito a capacità tattiche superiori alla media e ad una sofferta ma utilissima gavetta nelle leghe inferiori, ha permesso a Toronto di sopperire a più di 60 match senza una delle sue stelle e leader primari, sostituendoli appunto coi numerosi talenti overlooked versatili e poliedrici scoperchiati dal coach. Ben 53 sono state le vittorie di questa shortened season, rappresentanti il record di franchigia al .736 percentuale, e il 19-8 attuale in postseason già lambisce l’antecedente leadership di Win a 21-30 della vecchia gestione.

Nick Nurse, Toronto Raptors coach, immediately impressed Masai Ujiri

Superata la prova del nove

Un miracolo sportivo dopo l’anello al debutto per Nurse, enfant prodige della panca e pupillo di Masai Ujiri e Bobby Webster, mai quanto stavolta genialoidi nella scelta dell’ex assistant, che ha perciò superato la prova del nove e scavalcato l’ostacolo più difficile, quello di confermarsi dopo l’esordio e senza la superstar primordiale: il primato di 111-43 in due tornei sancisce eccome il premio appena ottenuto, soprattutto perché relativo alla capacità di immettere nei suoi uomini quella mentalità vincente estranea nella precedente tornata a marchio Dwane Casey, nella quale l’ottima regular season andava poi a sbattere periodicamente contro il muro LeBron.

Possiamo quindi concludere che questo campionato ha palesato come l’MVP per i Raptors non fosse quel silenzioso campione californiano tornato successivamente a Los Angeles, bensì questo giovane allenatore proveniente dall’Iowa.

Lucio Di Loreto
Pazzo di NBA sin dalle sfide epiche Lakers/Celtics anni 80! DJ, Byron Scott, Isiah, Kevin Johnson, Vinnie Microonda, John Stockton, Sir Charles, Grant Hill e il Run TMC i miei idoli. Dopo turbolente esperienze scolastiche ho maturato la passione per la scrittura, forse per rivalsa verso le "odiate" professoresse del passato..collaboro infatti da 20 anni su fanzine, blog, pagine FB e siti internet per quel che concerne jazzfusionprog, cinema e sport USA!